La morte di mons. Jin Luxian, una delle personalità più importanti della Chiesa cinese
La Santa Sede ha reso noto che sabato 27 aprile, è deceduto in Cina mons. Aloysius
Jin Luxian, vescovo coadiutore di Shanghai. Aveva 96 anni. Il presule era nato il
20 giugno 1916 nel distretto di Nanshi della città di Shanghai. Nel settembre 1926
iniziò a frequentare gli studi primari nel Collegio di Sant’Ignazio; poi, nel 1932,
venne accolto nel seminario del Sacro Cuore di Gesù e successivamente nel seminario
maggiore del Sacro Cuore di Maria. Attratto dalla spiritualità e dalla vita della
Compagnia di Gesù, nel 1938 iniziò il noviziato e l’8 settembre 1940 emise i primi
voti religiosi. Terminati gli studi di filosofia e di teologia a Xianxian (Hebei),
il 19 maggio 1945 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Shanghai. Tra il 1947
e il 1948 completò la sua formazione religiosa a Parigi, quindi dal 1948 al 1950 frequentò
la Pontificia Università Gregoriana a Roma, dove conseguì la laurea in Teologia. Durante
le vacanze estive si recava in Germania, Francia e Inghilterra, per apprendere le
varie lingue. Con l’avvento della Repubblica Popolare Cinese, nel 1950 fu richiamato
in patria e, a seguito degli avvenimenti politici del tempo e dell’espulsione dei
gesuiti stranieri, nel 1951 fu nominato rettore temporaneo del seminario regionale
di Xuhui (Shanghai). Il rev. Jin Luxian fu arrestato la notte dell’8 settembre 1955
e sottoposto a lunghi interrogatori, che si conclusero con un processo nel 1960: egli
fu condannato a 18 anni di prigione, più 9 di rieducazione. Dal 1963 al 1967 fu detenuto
nella prigione di Qincheng (Pechino), dove, a motivo della sua notevole conoscenza
delle lingue straniere, fu inserito in un gruppo di detenuti traduttori, che lavoravano
a favore dello Stato. Nel 1967 fu trasferito nel Centro rieducativo di Fushun e nel
1973 in quello di Qincheng, dove rimase fino al 1975. Fu poi inviato in un campo di
lavoro nello Henan e nuovamente imprigionato dal 1979 al 1982: venne rilasciato dopo
27 anni di detenzione. Nel 1982 gli fu concesso di riaprire il seminario a Sheshan.
Nel 1985 il rev. Jin Luxian accettò di essere consacrato vescovo per la diocesi di
Shanghai, ma senza approvazione pontificia. Approvazione che ottenne una quindicina
d’anni dopo, divenendo vescovo coadiutore di Shanghai, dopo aver manifestato la sua
fedeltà al Papa e aver chiesto perdono per la sua ordinazione illegittima. Il presule
è stato una personalità chiave nella storia della Chiesa cattolica in Cina degli ultimi
50 anni. Fu un uomo di grande cultura. La sua preparazione, i suoi studi in Italia,
la padronanza di diverse lingue europee e la sua umana simpatia gli permisero di tenere
sempre contatti con varie personalità e di godere la stima e il rispetto di molti.
Sotto la guida del vescovo Aloysius Jin Luxian, la diocesi di Shanghai ha avuto un
grande sviluppo. L’impegno pastorale del presule è stato imponente, modernizzando
sotto vari aspetti la diocesi e cercando di mantenerla sotto la guida dei Pastori,
avvalendosi a tal fine anche della stima in cui lo tenevano le autorità civili. Ebbe
particolare attenzione per la preparazione dei nuovi sacerdoti e delle religiose,
avviando adeguate strutture di formazione, come il ben noto seminario maggiore, aperto
nel 1985 a Sheshan (Shanghai), e rendendo, in pari tempo, un apprezzato servizio non
soltanto alla sua diocesi, ma anche alla Cina. Uno degli ultimi atti del vescovo Jin
fu la Lettera pastorale in occasione del capodanno cinese del Drago (23 gennaio 2012),
dal titolo “Xu Guangqi: Un uomo per tutte le stagioni”. In essa il presule invitava
i fedeli a seguire l’esempio di Paolo Xu Guangqi, il primo cattolico di alto rango
dell’impero, amico di Padre Matteo Ricci, promuovendone la causa di beatificazione.
La diocesi di Shanghai conta oggi circa 150.000 cattolici, un centinaio di sacerdoti,
6 decanati, 37 parrocchie e 140 chiese; nel suo territorio si trova il celebre Santuario
mariano di Sheshan, meta di pellegrinaggi nazionali. Fra le opere sociali più importanti
si possono ricordare la Casa per gli anziani, quella per i ritiri spirituali, la mensa
per i poveri, e la Tipografia di Qibao. Nel 2012 è stato pubblicato il primo volume
delle Sue Memorie “Apprendendo e ri-apprendendo 1916-1982” (“Learning and Re-learning
1916-1982”), in cui tratta degli avvenimenti più significativi della sua vita. Una
vita nella quale egli ha cercato di mantenere vivo l’amore a Cristo e alla Chiesa,
nella lealtà verso il proprio Paese e la sua cultura. (R.P.)