Commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della V Domenica di Pasqua
Il Vangelo della V Domenica di Pasqua è tratto dai discorsi di Gesù durante l’ultima
cena con i suoi discepoli. Dopo la lavanda dei piedi e il preannuncio del tradimento
di Giuda, Gesù dà ai suoi discepoli il comandamento nuovo dell’amore.
“Vi
do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”.
Su questo brano
evangelico ascoltiamo una breve riflessione di Don Ezechiele Pasotti, Prefetto
agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:
Il Vangelo di
oggi inizia con l’annuncio – ma i verbi dicono che si è già compiuta – della glorificazione
del Figlio di Dio da parte del Padre. Poi il Signore offre ai suoi discepoli un cenno
della stessa vita divina: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato”. Si resta
impressionati a scorrere il Vangelo di Giovanni e la sua 1ª lettera alla luce di queste
parola del Signore. È un vero ritornello. È caratteristico del Vangelo di Giovanni
notare che Gesù non parla di testa “sua”, non fa cose “sue”, ma dice e fa solo ciò
che ha udito e visto presso il Padre suo (cf Gv 3,11 e ss.). E che cosa ha udito?
Cosa ha visto? L’Amore. Non l’amore edulcorato, mieloso, vuoto, che spesso riempie
le pagine dei settimanali di moda. L’amore di Dio è altro: è dono gratuito di sé,
è ricerca appassionata dell’altro, per dargli la vita: è un amore segnato dalla dimensione
della croce. Chi è raggiunto da questo amore, chi è toccato dalla bellezza dell’amore
di Dio, non può fare altro che amare. Di qui il grido di Giovanni: “Chi dice di essere
nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello rimane
nella luce…” (1ª Gv 2,9). E ancora: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla
vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte” (1ª Gv 3,14). E ancora:
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato
generato da Dio” (1ª Gv 4,7): ecco, il fine dell’amore del Signore è proprio che i
discepoli si amino reciprocamente. Si parla di “comandamento dell’amore”, ma qui appare
chiaro che l’Amore è la vita di Dio, è Dio stesso (cf 1ª Gv 4,16). Ora, rendere visibile
questo amore nella comunità cristiana è la vocazione e la missione prima della Chiesa,
perché fa presente la nuova creazione di Dio sulla terra (cf Ap 21,5).