2013-04-27 10:51:32

Commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della V Domenica di Pasqua


Il Vangelo della V Domenica di Pasqua è tratto dai discorsi di Gesù durante l’ultima cena con i suoi discepoli. Dopo la lavanda dei piedi e il preannuncio del tradimento di Giuda, Gesù dà ai suoi discepoli il comandamento nuovo dell’amore.

“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di Don Ezechiele Pasotti, Prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Il Vangelo di oggi inizia con l’annuncio – ma i verbi dicono che si è già compiuta – della glorificazione del Figlio di Dio da parte del Padre. Poi il Signore offre ai suoi discepoli un cenno della stessa vita divina: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato”. Si resta impressionati a scorrere il Vangelo di Giovanni e la sua 1ª lettera alla luce di queste parola del Signore. È un vero ritornello. È caratteristico del Vangelo di Giovanni notare che Gesù non parla di testa “sua”, non fa cose “sue”, ma dice e fa solo ciò che ha udito e visto presso il Padre suo (cf Gv 3,11 e ss.). E che cosa ha udito? Cosa ha visto? L’Amore. Non l’amore edulcorato, mieloso, vuoto, che spesso riempie le pagine dei settimanali di moda. L’amore di Dio è altro: è dono gratuito di sé, è ricerca appassionata dell’altro, per dargli la vita: è un amore segnato dalla dimensione della croce. Chi è raggiunto da questo amore, chi è toccato dalla bellezza dell’amore di Dio, non può fare altro che amare. Di qui il grido di Giovanni: “Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello rimane nella luce…” (1ª Gv 2,9). E ancora: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte” (1ª Gv 3,14). E ancora: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio” (1ª Gv 4,7): ecco, il fine dell’amore del Signore è proprio che i discepoli si amino reciprocamente. Si parla di “comandamento dell’amore”, ma qui appare chiaro che l’Amore è la vita di Dio, è Dio stesso (cf 1ª Gv 4,16). Ora, rendere visibile questo amore nella comunità cristiana è la vocazione e la missione prima della Chiesa, perché fa presente la nuova creazione di Dio sulla terra (cf Ap 21,5).







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