2013-04-27 11:34:08

Cina. Sisma in Sichuan: 10 mila cattolici pronti a ricostruire case e chiese distrutte


Insieme a tutta la popolazione del Sichuan, i cattolici hanno osservato tre minuti di silenzio ssabato mattina alle 8.10, in memoria di tutti i morti del terremoto di magnitudo 7 che ha colpito a quell'ora la regione lo scorso 20 aprile. Secondo la cultura cinese - riferisce l'agenzia AsiaNews - il settimo giorno dopo la morte è giorno di lutto. Fino a venerdì, il bilancio delle vittime diffuso da Xinhua per la contea di Lushan, nella zona di Yaan (Sichuan), è di 196 morti e 13.484 feriti. Padre Chen Yong, della parrocchia di Santa Maria, vicino a Yaan (diocesi di Leshan), racconta che i suoi fedeli vivono insieme agli altri sopravvissuti sotto le tende e ricevono cibo, coperte e medicine dalle squadre di soccorso. Molte case sono crollate oppure sono divenute pericolanti. Su 10mila cattolici dell'area, almeno 6mila sono stati colpiti dal terremoto. "Fino ad ora - dice padre Chen - non ci è giunta nessuna notizia di cattolici morti nel sisma, ma alcuni sono feriti e almeno uno è ricoverato all'ospedale". Padre Chen, ordinato lo scorso anno, è uno dei tre parroci che servono la zona colpita. La maggior parte degli abitanti sono contadini e allevatori di polli. Il sisma ha distrutto case, campi e fattorie e ora essi sono molto preoccupati per come faranno a vivere o ricostruire la loro casa, essendo poveri. Dal giorno del sisma, padre Chen e gli altri sacerdoti stanno aiutando le persone, trasportando feriti e coordinando gli aiuti di emergenza. Diversi volontari cattolici sono arrivati nella zona colpita per aiutare le vittime del terremoto e per far giungere gli aiuti nelle zone più lontane. Almeno tre chiese della zona sono completamente distrutte; molte altre hanno subito danni gravi. Padre Chen dice che per il momento i sacerdoti celebrano Messa o pregano all'aperto. "Il primo giorno dopo il sisma - continua - il tempo è trascorso correndo da una parte all'altra, per aiutare, soccorrere, rispondere ai bisogni delle vittime. Le strade che collegano i villaggi erano danneggiate o bloccate dalle frane; le telecomunicazioni interrotte. Ora qualche servizio è stato ripristinato". A Chengdu, la capitale della provincia, circa 160 km dall'epicentro, il seminario regionale del Sichuan è stato colpito. Seminaristi e insegnanti sono salvi: al momento del terremoto sono stati subito evacuati dai dormitori e dagli edifici. I muri e la cappella presentano forti crepe, che si sono aggiunte a quelle che rimangono del terremoto del 2008. Il 21 aprile sera, i seminaristi hanno tenuto un momento di preghiera, sullo stile di quella di Taizé, facendo lutto per i morti, pregando per le vittime e chiedendo al Signore la forza di affrontare questa nuova prova. Alcune delle chiese colpite dal terremoto del 2008 non erano ancora riparate in pieno o ricostruite. La Chiesa e diverse Organizzazioni non governative hanno lanciato appelli per donazioni e sostegno alle vittime del terremoto. Ma la gente è molto riluttante a donare perché sono emerse molte prove di enormi fondi rubati da autorità corrotte dopo lo scorso terremoto. Il card. John Tong, vescovo di Hong Kong, ha chiesto ai fedeli della diocesi di pregare per le vittime del terremoto e di fare donazioni attraverso la Caritas di Hong Kong. Anche papa Francesco, il giorno dopo il sisma, ha pregato per i colpiti del terremoto in Sichuan. (R.P.)







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