Cina. Sisma in Sichuan: 10 mila cattolici pronti a ricostruire case e chiese distrutte
Insieme a tutta la popolazione del Sichuan, i cattolici hanno osservato tre minuti
di silenzio ssabato mattina alle 8.10, in memoria di tutti i morti del terremoto di
magnitudo 7 che ha colpito a quell'ora la regione lo scorso 20 aprile. Secondo la
cultura cinese - riferisce l'agenzia AsiaNews - il settimo giorno dopo la morte è
giorno di lutto. Fino a venerdì, il bilancio delle vittime diffuso da Xinhua per la
contea di Lushan, nella zona di Yaan (Sichuan), è di 196 morti e 13.484 feriti. Padre
Chen Yong, della parrocchia di Santa Maria, vicino a Yaan (diocesi di Leshan), racconta
che i suoi fedeli vivono insieme agli altri sopravvissuti sotto le tende e ricevono
cibo, coperte e medicine dalle squadre di soccorso. Molte case sono crollate oppure
sono divenute pericolanti. Su 10mila cattolici dell'area, almeno 6mila sono stati
colpiti dal terremoto. "Fino ad ora - dice padre Chen - non ci è giunta nessuna notizia
di cattolici morti nel sisma, ma alcuni sono feriti e almeno uno è ricoverato all'ospedale".
Padre Chen, ordinato lo scorso anno, è uno dei tre parroci che servono la zona colpita.
La maggior parte degli abitanti sono contadini e allevatori di polli. Il sisma ha
distrutto case, campi e fattorie e ora essi sono molto preoccupati per come faranno
a vivere o ricostruire la loro casa, essendo poveri. Dal giorno del sisma, padre Chen
e gli altri sacerdoti stanno aiutando le persone, trasportando feriti e coordinando
gli aiuti di emergenza. Diversi volontari cattolici sono arrivati nella zona colpita
per aiutare le vittime del terremoto e per far giungere gli aiuti nelle zone più lontane.
Almeno tre chiese della zona sono completamente distrutte; molte altre hanno subito
danni gravi. Padre Chen dice che per il momento i sacerdoti celebrano Messa o pregano
all'aperto. "Il primo giorno dopo il sisma - continua - il tempo è trascorso correndo
da una parte all'altra, per aiutare, soccorrere, rispondere ai bisogni delle vittime.
Le strade che collegano i villaggi erano danneggiate o bloccate dalle frane; le telecomunicazioni
interrotte. Ora qualche servizio è stato ripristinato". A Chengdu, la capitale della
provincia, circa 160 km dall'epicentro, il seminario regionale del Sichuan è stato
colpito. Seminaristi e insegnanti sono salvi: al momento del terremoto sono stati
subito evacuati dai dormitori e dagli edifici. I muri e la cappella presentano forti
crepe, che si sono aggiunte a quelle che rimangono del terremoto del 2008. Il 21 aprile
sera, i seminaristi hanno tenuto un momento di preghiera, sullo stile di quella di
Taizé, facendo lutto per i morti, pregando per le vittime e chiedendo al Signore la
forza di affrontare questa nuova prova. Alcune delle chiese colpite dal terremoto
del 2008 non erano ancora riparate in pieno o ricostruite. La Chiesa e diverse Organizzazioni
non governative hanno lanciato appelli per donazioni e sostegno alle vittime del terremoto.
Ma la gente è molto riluttante a donare perché sono emerse molte prove di enormi fondi
rubati da autorità corrotte dopo lo scorso terremoto. Il card. John Tong, vescovo
di Hong Kong, ha chiesto ai fedeli della diocesi di pregare per le vittime del terremoto
e di fare donazioni attraverso la Caritas di Hong Kong. Anche papa Francesco, il giorno
dopo il sisma, ha pregato per i colpiti del terremoto in Sichuan. (R.P.)