2013-04-26 15:11:46

Papa Francesco abbraccia le "Nonne de Plaza de Mayo"


Luis Badilla Morales, Radio Vaticana
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E' un momento che resterà nella storia per la sua importanza. Il tema dei 'desaparecidos' è infatti una ferita aperta che continua a sanguinare per tutto il popolo argentino. La Chiesa locale deve collaborare per appurare la verità, fare chiarezza e permettere così una vera riconciliazione della memoria. In passato è stata criticata. Spesso ingiustamente, a volte giustamente. Ma l'abbraccio tra il Papa e le "Nonne de Plaza de Mayo" è un punto fermo di grande valore per tutta la nazione.
Negli anni delle dittature militari che si sono succedute negli anni '70 e '80 una delle tecniche repressive più utilizzate dalle dittature militari era quella di far scomparire i prigionieri politici, i dissidenti o oppositori. Si ritiene che coloro che sono scomparsi sotto le dittature siano circa 30.000. Ma all'interno di questo tragico fenomeno c'è quello, ancora più tragico, delle donne che hanno partorito in prigionia e i cui figli vennero sequestrati e dati in adozione illegalmente spesso a famiglie benestanti o di militari.
Al termine dell’udienza generale di mercoledì 24 aprile, Papa Francesco ha salutato e incoraggiato Estela Carlotto e le altre rappresentanti dell'Associazione delle “Nonne de Plaza de Mayo" che si battono per la memoria dei desaparecidos, vittime della dittatura militare in Argentina e per la ricerca dei loro figli, centinaia di bambini spariti perché dati illegalmente in adozione. Il Papa ha abbracciato e benedetto le donne dell'Associazione. Queste ultime hanno definito l’incontro con Francesco “un momento storico per tutto il popolo argentino, per la nostra storia e per la nostra speranza”. (Intervista a cura di Fabio Colagrande)







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