Il Papa: fede non è alienazione ma cammino di verità per prepararsi a vedere il volto
meraviglioso di Dio
Il cammino di fede non è alienazione, ma preparare il cuore a vedere il volto meraviglioso
di Dio: è quanto ha affermato il Papa durante l’omelia della Messa presieduta nella
Domus Sanctae Marthae. Hanno partecipato alla celebrazione alcuni dipendenti della
Tipografia Vaticana, della Gendarmeria e dell’Ulsa, l’Ufficio del Lavoro della Sede
Apostolica. Il servizio di Sergio Centofanti:
Il Vangelo del
giorno ci riporta le parole di Gesù ai discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore”:
“Queste
parole di Gesù sono proprio parole bellissime. In un momento di congedo, Gesù parla
ai suoi discepoli, ma proprio dal cuore. Lui sa che i suoi discepoli sono tristi,
perché se ne accorgono che la cosa non va bene. Lui dice: ‘Ma non sia turbato il vostro
cuore’. E comincia a parlare così, come un amico, anche con l’atteggiamento di un
pastore. Io dico: la musica di queste parole di Gesù è l’atteggiamento del pastore,
come il pastore fa con le sue pecorelle, no?… ‘Ma non sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio, anche in me’. E comincia a parlare di che? Del cielo, della patria
definitiva. ‘Abbiate fede anche in me’: io rimango fedele, è come se dicesse quello,
no?… Con la figura dell’ingegnere, dell’architetto dice loro quello che andrà a fare:
‘Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre mio vi sono molte dimore’. E Gesù
va a prepararci un posto”.
Il Papa si chiede: “Com’è quel posto? Cosa
significa ‘preparare il posto’? Affittare una stanza lassù? Preparare il posto’ è
preparare la nostra possibilità di godere, la possibilità - la nostra possibilità
- di vedere, di sentire, di capire la bellezza di quello che ci aspetta, di quella
patria verso la quale noi camminiamo”:
“E tutta la vita cristiana è un lavoro
di Gesù, dello Spirito Santo per prepararci un posto, prepararci gli occhi per poter
vedere… ‘Ma, Padre, io vedo bene! Non ho bisogno degli occhiali!’: ma quella è un’altra
visione…. Pensiamo a quelli che sono malati di cataratta e devono farsi operare la
cataratta: loro vedono, ma dopo l’intervento cosa dicono? ‘Mai ho pensato che si potesse
vedere così, senza occhiali, tanto bene!’. Gli occhi nostri, gli occhi della nostra
anima hanno bisogno, hanno necessità di essere preparati per guardare quel volto meraviglioso
di Gesù. Preparare l’udito per poter sentire le cose belle, le parole belle. E principalmente
preparare il cuore: preparare il cuore per amare, amare di più”.
Nel cammino
della vita – ha sottolineato il Papa - il Signore prepara il nostro cuore “con le
prove, con le consolazioni, con le tribolazioni, con le cose buone”:
“Tutto
il cammino della vita è un cammino di preparazione. Alcune volte il Signore deve farlo
in fretta, come ha fatto con il buon ladrone: aveva soltanto pochi minuti per prepararlo
e l’ha fatto. Ma la normalità della vita è andare così, no?: lasciarsi preparare il
cuore, gli occhi, l’udito per arrivare a questa patria. Perché quella è la nostra
patria. ‘Ma, Padre, io sono andato da un filosofo e mi ha detto che tutti questi pensieri
sono una alienazione, che noi siamo alienati, che la vita è questa, il concreto, e
di là non si sa cosa sia…’. Alcuni la pensano così… ma Gesù ci dice che non è così
e ci dice: ‘Abbiate fede anche in me’. Questo che io ti dico è la verità: io non ti
truffo, io non ti inganno”.
“Prepararsi al cielo – ha detto ancora il
Papa - è incominciare a salutarlo da lontano. Questa non è alienazione: questa è la
verità, questo è lasciare che Gesù prepari il nostro cuore, i nostri occhi per quella
bellezza tanto grande. E’ il cammino della bellezza” e “il cammino del ritorno alla
patria”. Infine il Papa prega perché il Signore ci dia “questa speranza forte”, il
coraggio e anche l’umiltà di lasciare che il Signore prepari la dimora, “la dimora
definitiva, nel nostro cuore, nei nostri occhi e nel nostro udito. Così sia”.