Campagna Ue di tutela dell'embrione. Carlo Casini: vera Europa è quella dei diritti
"Uno di Noi" ("One of Us") è l’iniziativa dei cittadini europei che punta a raccogliere
almeno un milione di adesione nei Paesi Ue per chiedere alle istituzioni comunitarie
di fermare la manipolazione e soppressione degli embrioni umani. In Italia, si è costituito
il Comitato organizzatore, presieduto da Carlo Casini del Movimento per la Vita italiano,
e composto da Maria Grazia Colombo, del Forum delle associazioni familiari, Domenico
Delle Foglie, presidente del Copercom, Tonino Inchingoli, segretario nazionale del
Movimento Cristiano Lavoratori, Alfredo Mantovano di Alleanza Cattolica, Daniela Notarfonso,
Scienza&Vita e Gianluca Pagliuca, Unitalsi. E per la prossima domenica 12 maggio,
è stata fissata una giornata nazionale di mobilitazione nella quale verranno allestiti
punti di raccolta firme sui sagrati delle parrocchie italiane. Carlo Casini,
promotore dell'iniziativa, spiega al microfono di Luca Collodi i motivi della
campagna europea "Uno di Noi" per la tutela dell'embrione umano:
R. – Questa
campagna rientra in una novità prevista dall’ultimo trattato di disciplina dell’Unione
europea, il Trattato di Lisbona. Il Trattato prevede che i cittadini, almeno un milione
di cittadini europei appartenenti ad almeno sette Stati, possano chiedere alle istituzioni
europee un atto giuridico, sostanzialmente una legge, che essi ritengano indispensabile
per la crescita dell’unità europea. Le istituzioni europee, in particolare la Commissione
e il parlamento non possono ignorare la richiesta, ma devono farne oggetto di una
discussione in contraddittorio con i promotori. L’idea di fondo è questa: la vera
Europa è quella dell’economia o quella dei diritti dell’uomo? Risposta: quella dei
diritti dell’uomo. Ma è vera Europa quella che lascia distruggere i suoi figli, non
solo con l’aborto, ma con le sperimentazioni scientifiche, con il finanziamento in
tutto il mondo di azioni che propagandano l’interruzione di gravidanza o comunque
finanziano la distruzione di embrioni umani? Risposta: la vera Europa è quella dell’origine,
è quella voluta da De Gasperi, da Schuman, da Adenauer, ed è quella che pone al centro
la dignità della persona umana. Allora, abbiamo avviato questa iniziativa, che già
è iniziata da qualche mese, si concluderà a fine ottobre e ha già raccolto in tutti
questi sette Paesi europei un certo numero di adesioni. Ma ha bisogno di una grande
spinta, di un grande impulso, che noi italiani vogliamo dare e vogliamo darlo in particolare
con un’iniziativa che si realizzerà senz’altro il prossimo 12 maggio, con una raccolta
di adesioni in tutte le parrocchie in Italia.
D. – Tutto questo, poi, sarà
presentato al parlamento europeo per una discussione per dare dignità e tutela all’embrione
umano. Ma a livello politico ci saranno i numeri sufficienti per fare questo?
R.
– Dobbiamo rassegnarci? Dobbiamo stare zitti di fronte a una questione così importante,
così grande, così capace di investire non solo la dimensione religiosa, ma anche la
dimensione umana, la dimensione razionale, la dimensione civile? No, non possiamo
rassegnarci. Sarà una battaglia lunga, ma ogni strumento per vincerla deve essere
adottato. Io credo che a livello politico la situazione non sia brillante, certamente,
ma il politico è sensibile all’opinione pubblica. L’opinione pubblica esprime gli
elettori e i politici sono sensibilissimi agli elettori. Allora, se noi riusciremo
a raccogliere – non un milione, ma molti milioni – in tutti i Paesi dell’Unione Europea,
forse qualche cosa si muoverà. L’Europa non deve quantomeno finanziare la distruzione
di embrioni umani, come avviene oggi attraverso forme di aiuto allo sviluppo, che
danno soldi ad organizzazioni che poi propagandano l’aborto, attraverso la sperimentazione
scientifica... che è soltanto inutile distruzione di embrioni umani. Bene, credo che
su questo i parlamentari europei, come è già avvenuto in altri casi, possano essere
sensibili.
D. – Guardiamo alla Francia, che ha approvato i matrimoni omosessuali:
ha perso Hollande politicamente e ha perso tutta la Francia?
R. – E’ una grande
tristezza. Ho l’impressione che dal male, come sappiamo bene, Dio sa trarre anche
il bene. Io noto che questa Francia che in materia di famiglia e di vita era piuttosto
silenziosa, proprio quasi come frustata da queste iniziative del governo Hollande,
si è mossa, più volte si è riunita la piazza. Centinaia di migliaia di persone. Questa
novità non può rimanere senza sbocchi, la sconfitta l’abbiamo subita e tutto finisce.
No, deve crescere. Quindi, anzi, è un esempio di come ci dobbiamo comportare anche
di fronte ad aggressioni contro la famiglia, in questo caso, e contro la vita. Infatti,
le due cose, vita e famiglia, sono valori strettamente collegati fra loro. Urge, ha
detto Giovanni Paolo II nell'Enciclica Evangelium vitae, una mobilitazione
generale in vista di una nuova cultura della vita.