Giornata di riflessioni dopo le consultazioni del premier incaricato Letta
Giornata di riflessioni oggi dopo le consultazioni di ieri del presidente del Consiglio
incaricato Enrico Letta con le forze politiche per la formazione del governo. Tra
i partiti restano distanze sui nomi dei ministri e sul programma. Letta scioglierà
la riserva sull’esecutivo nei prossimi giorni e dopo aver parlato con Alfano, ha ricevuto
anche la telefonata di Silvio Berlusconi. Il servizio di Davide Maggiore:
Il PdL tiene
la linea, il Pd è diviso. Dagli Stati Uniti, Berlusconi è tornato a insistere sugli
otto punti del suo programma, parlando di “provvedimenti urgenti da approvare” e ipotizzando
un “braccio di ferro” con l’Unione europea sui vincoli di bilancio. Di “aperture”
sul programma ha parlato il segretario del PdL Angelino Alfano, dopo un incontro con
Letta, specificando che l’accordo non è ancora stato raggiunto. Continua intanto il
confronto nel Pd: alcuni suoi esponenti sono scettici sulle larghe intese o su nomi
come quello di Massimo D’Alema tra i possibili ministri. Matteo Renzi ha chiesto di
evitare “veti incrociati” e con Letta si sono schierati anche i centristi di Scelta
Civica. Contro il ‘governissimo’ si è espresso invece Beppe Grillo; contrari anche
Sel, Fratelli d’Italia e la Lega. Un ‘no’ sarebbe “frustrante per tutti”, ha detto
però Letta ai rappresentanti dei Cinque Stelle, spiegando che una delle sue priorità
sarà la riforma della politica e delle istituzioni. Intanto, dal presidente della
Conferenza Episcopale italiana è arrivato un appello ai partiti a non tergiversare
e a cercare “il bene comune”. Sul fronte dell’economia, del lavoro e delle riforme,
ha detto il cardinale Angelo Bagnasco “la gente non può più attendere”.