Mons. Chullikatt: necessario nuovo modello economico che abbatta i privilegi
La lotta alla povertà passa per un concreto progetto di inclusione sociale. L’osservatore
permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mons. Francis Chullikatt, ha
ribadito di fronte al Gruppo di Lavoro per lo sviluppo sostenibile, riunito nel Palazzo
di Vetro di New York, le indicazioni del magistero della Chiesa per garantire l’equilibrio
sociale e la pace nel mondo. Il servizio di Stefano Leszczynski:
L'esclusione
sociale è causa e conseguenza del circolo vizioso della povertà. Solo un processo
di inclusione dei poveri in tutti gli ambiti economici, sociali, politici e culturali
può condurre all’obiettivo di sradicare la povertà dal mondo. Così mons. Francis Chullikatt
invita la comunità internazionale a fare proprio l’appello di Paolo VI, che nella
Populorum Progressio del 1967 auspicava la nascita di un modello economico capace
di coinvolgere tutta l’umanità e non soltanto un’élite allo scopo di costruire un
mondo in cui tutti sarebbero stati in grado di dare e ricevere, senza che qualcuno
potesse progredire a spese di qualcun altro.
Mons. Chullikatt ha rammentato
la centralità dell’obiettivo dello sradicamento della povertà come un imperativo morale
necessario al rafforzamento dello spirito di fraternità fra gli uomini e di costruzione
della pace. Dunque, come già affermato anche da Benedetto XVI e da Papa Francesco
nel loro magistero, le parole chiave per sconfiggere la povertà sono il rispetto
della dignità di ogni individuo e la centralità dello sviluppo della persona umana.
Un concreto processo di inclusione sociale in ambito economico, sociale, politico
e culturale - ha spiegato l’arcivescovo Chullikatt – passa necessariamente attraverso
l’abbattimento dei privilegi esclusivi che generano squilibri insostenibili tra il
benessere di pochi e la povertà di molti. Il monopolio del patrimonio intellettuale,
sistemi di commercio ingiusti, la cronica dipendenza economica e politica di alcuni
Stati sono tra le cause più evidenti della povertà. La strada per conseguire l’obiettivo
di uno sviluppo sostenibile per l’umanità – ha affermato il presule – è solo quello
dell’inclusione sociale che permetterà la creazione di un modello di condivisione
della conoscenza e dell’esperienza che coinvolga anche coloro che quotidianamente
si trovano a fronteggiare la realtà e le minacce della povertà.