Iraq: nella festa di San Giorgio la Chiesa celebra Papa Francesco e la missione
Vescovi, sacerdoti, religiose, consacrati e decine di fedeli hanno gremito la parrocchia
di San Giorgio, a Baghdad, per le celebrazioni dedicate al patrono di Papa Francesco,
del nunzio apostolico in Iraq e Giordania e del suo segretario. Una celebrazione che
ha rilanciato il compito missionario della Chiesa e l'importanza delle vocazioni,
anche e soprattutto in una terra dove la minoranza cristiana è vittima di persecuzioni.
Alla Messa presieduta dal patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, hanno preso parte
il rappresentante pontificio mons. Giorgio Lingua, l'ausiliare caldeo di Baghdad mons.
Shlemon Warduni, il vescovo dei latini mons. Jean Sleiman, assieme a mons. Emmanuel
Dabbaghian, della Chiesa armena e mons. Marc Stenger, presidente di "Pax Christi"
Francia. Prima dell'inizio delle celebrazioni mons. Stenger - in visita in questi
giorni in Iraq per portare la solidarietà della popolazione francese - ha sottolineato
l'importanza "del dialogo e della riconciliazione" nel Paese. Egli ha confermato la
volontà dei membri di "Pax Christi" di cooperare per la concordia e per lo sviluppo
dell'Iraq. Durante il discorso che ha seguito la lettura del Vangelo, mons. Sako ha
insistito sull'importanza "delle vocazioni sacerdotali" e della presenza dei "consacrati,
perché il futuro della Chiesa in Iraq" dipende (anche) da loro. Il Patriarca caldeo
ha quindi invitato tutti i presenti a pregare per Papa Francesco e per il nunzio apostolico
"che portano entrambi il nome di Giorgio" e per il patriarca Emmanuel Delly III che,
nei giorni scorsi, "ha celebrato il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione
vescovile". La ricorrenza di San Giorgio, in cui si è festeggiato l'onomastico di
Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) e del nunzio apostolico, è diventata così occasione
per rilanciare il compito missionario della Chiesa e l'importanza delle vocazioni.
Nella sua omelia infatti, mons. Lingua ha ripreso le parole del Pontefice ai sacerdoti
della diocesi di Roma, incoraggiati a "non dimenticare le sofferenze dei poveri e
degli emarginati". Il prelato ha aggiunto: "Voi in Iraq avete una missione speciale,
portare Cristo agli altri" attraverso le vocazioni e la dedizione completa della propria
vita a Gesù. Nel contesto delle celebrazioni, la parrocchia ha organizzato una mostra
con opere di artisti cristiani che parlano della realtà irakena e delle speranze della
popolazione. In precedenza padre Ghadeer, carmelitano a Baghdad, ha approfondito il
tema dell'identità cristiana in Medio Oriente e della sua crisi. Il sacerdote ha parlato
delle sfide dei cristiani nella regione (scontri politici, migrazione e libertà religiosa),
della testimonianza di Cristo attraverso la formazione del clero e il recupero degli
insegnamenti del Concilio Vaticano II, del seguire la strada indicata da Gesù ai discepoli
attraverso il racconto di Giovanni sulla pesca miracolosa. (R.P.)