Il Papa torna a pregare per la Siria: "Basta sangue"
"Il rapimento dei
Metropoliti greco-ortodosso e siro-ortodosso di Aleppo, sul cui rilascio ci sono notizie
contrastanti, è un ulteriore segno della tragica situazione che sta attraversando
la cara nazione siriana, dove la violenza e le armi continuano a seminare morte e
sofferenza. Mentre ricordo nella preghiera i due Vescovi, affinché ritornino presto
alle loro comunità, chiedo a Dio di illuminare i cuori e rinnovo il pressante invito
che ho rivolto nel giorno di Pasqua affinché cessi lo spargimento di sangue, si presti
la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione e si trovi quanto prima una soluzione
politica alla crisi". E' l'appello di Francesco al termine dell'Udienza in piazza
S. Pietro davanti a oltre centomila fedeli.Lorenzo Trombetta, corrispondente
da Beirut per l'Ansa (www.sirialibano.com), ci descrive la realtà assai composita
della regione di Aleppo, a nord della Siria, analizza le ragioni di una probabile
pista cecena che si sta aprendo dietro il rapimento dei due vescovi ortodossi, descrive
il modo con cui i media siriani stanno parlando della vicenda, ipotizza un eventuale
scenario di guerra anche per il vicino Libano. Con noi anche il reporter RAI Amedeo
Ricucci, bloccato per oltre una settimana a metà aprile da un gruppo islamista
armato insieme ad altri tre colleghi. Mentre si apprende che è stato raso al suolo
l'antico minareto della Grande Moschea di Aleppo - finito di costruire nel 1090, sopravvissuto
alle distruzioni del 13/mo secolo d.C. - il racconto di giorni ad altissima tensione,
la drammatica crisi umanitaria nel paese, i sospetti sempre più diffusi sull'uso delle
armi chimiche da parte del regime contro i ribelli, i motivi di una situazione ormai
completamente fuori controllo. (di Antonella Palermo)