2013-04-23 11:46:36

Onu: i popoli indigeni dell'America Centrale esclusi dallo sviluppo


Rappresentano complessivamente, oggi, il 15% della popolazione dell’America Centrale – ma in alcuni casi, come in Guatemala, sono il 40% – terra di cui custodiscono le origini. Ma i popoli indigeni della regione continuano ad essere esclusi dai processi di sviluppo e calpestati nei loro diritti fondamentali: è quanto constata un rapporto elaborato dall’Alto Commissariato dell’Onu per i driitti umani con l’aiuto di dirigenti nativi a cui è stato chiesto di formulare le raccomandazioni. Secondo il documento, che contiene dati su Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panamá, in Centro America abitano circa 6 milioni di indigeni, divisi in 52 popoli principali; in Guatemala, dove sono circa 4 milioni e mezzo, hanno subito, tra l’altro, l’espropriazione delle terre in epoca coloniale, la brutalità del conflitto armato (1960-1996) e ora sono depredati dalle aziende che sfruttano le risorse naturali e promuovono mega progetti energetici. Uno scenario - riporta l'agenzia Misna - in cui predominano “conflitti sociali, incertezza, intimidazioni e attacchi ai dirigenti che reclamano i loro diritti e una risposta statale diretta all’autorizzazione delle espulsioni, molte delle quali realizzate in forma violenta”, si legge nello studio. Nel caso del Salvador, addirittura, “lo Stato non riconosce costituzionalmente l’esistenza dei popoli indigeni e, dunque, tanto meno riconosce i loro diritti collettivi come popolo”; anche in Nicaragua non sono riconosciuti dallo Stato, sebbene diverse comunità possiedano titoli di proprietà sulle terre in cui risiedono. In Honduras gli è negata la partecipazione alla vita politica e i loro territori sono spesso ceduti dallo Stato a privati senza alcuna consultazione; abusi che si ripetono in tutta la regione, anche in Costa Rica, dove il progetto di legge sull’autonomia dei popoli indigeni giace da 18 anni al Congresso. (R.P.)







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