2013-04-22 15:24:15

Siria: nuovi massacri, gli Usa promettono aiuti militari all'opposizione


Orrore in Siria dove sono stati rinvenuti – secondo fonti dell’opposizione – circa 500 cadaveri. Combattimenti e bombardamenti continuano in varie zone del Paese. Ad Idlib sono 9 i bambini uccisi in un bombardamento. Almeno 300 i civili, e 150 i miliziani uccisi dalle forze siriane in un sobborgo a sudovest di Damasco. Intanto gli Stati Uniti hanno aumentato di 123 milioni di dollari i propri aiuti all'opposizione fornendo per la prima volta mezzi blindati e giubbotti antiproiettile. Sulla situazione Giancarlo La Vella ha raggiunto telefonicamente in Libano Roger Bouchaine, direttore dell’Osservatorio Geopolitico Mediorientale:RealAudioMP3

R. - Come si è capito da un po’ di tempo, l’accordo a non far cadere questo regime era palese. Gli aiuti non sono mai arrivati ed il regime ha ripreso anche il controllo della situazione di tutta Damasco e di tutta la sua periferia. La situazione è drammatica, ma non solo per il numero dei morti; abbiamo raggiunto veramente una tragedia umana che rimarrà una macchia nei secoli. Chiaramente la Siria è attualmente divisa. Si è creato un odio tra le diverse etnie e la popolazione. È una guerra civile a tutti gli effetti. Non si può più tornare indietro con un colpo di Stato, con l’arresto o l’eliminazione del regime o dei suoi capi. Attualmente, si parla di centinaia di migliaia di uomini, di donne e di bambini che sono stati vittime di questa guerra.

D. - Proprio ieri, gli Stati uniti hanno annunciato un aumento di aiuti in armamenti non letali nei confronti degli insorti…

R. - Gli aiuti non arriveranno, e questo i ribelli stessi l’avevano già intuito. Si stanno basando sulle loro forze, e per questo non c’è una soluzione attualmente appoggiata da nessuno della Comunità internazionale per un ribaltamento della situazione attuale.

D. - Numeri altrettanto drammatici sono quelli dell’emergenza umanitaria. Si parla ormai quasi certamente di milioni di profughi nei prossimi mesi…

R. – Oggi, il Libano sta vivendo questa situazione nelle sue zone sunnite. Accolgono migliaia e migliaia di questi profughi che sono veramente in una situazione drammatica. Chiaramente il Libano, per tanti anni, ha subito la drammaticità dei profughi palestinesi e potrebbe subire ulteriormente anche queste situazione, non soltanto per la parte economica e logistica, ma perché purtroppo si trasferiscono le situazioni, si accompagnano gli odi e il problema religioso, che si trasportano da un Paese all’altro. Si spera che questo non accada. ma la situazione in Libano è veramente drammatica.







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