Siria: nuovi massacri, gli Usa promettono aiuti militari all'opposizione
Orrore in Siria dove sono stati rinvenuti – secondo fonti dell’opposizione – circa
500 cadaveri. Combattimenti e bombardamenti continuano in varie zone del Paese. Ad
Idlib sono 9 i bambini uccisi in un bombardamento. Almeno 300 i civili, e 150 i miliziani
uccisi dalle forze siriane in un sobborgo a sudovest di Damasco. Intanto gli Stati
Uniti hanno aumentato di 123 milioni di dollari i propri aiuti all'opposizione fornendo
per la prima volta mezzi blindati e giubbotti antiproiettile. Sulla situazione Giancarlo
La Vella ha raggiunto telefonicamente in Libano Roger Bouchaine, direttore
dell’Osservatorio Geopolitico Mediorientale:
R. - Come si
è capito da un po’ di tempo, l’accordo a non far cadere questo regime era palese.
Gli aiuti non sono mai arrivati ed il regime ha ripreso anche il controllo della situazione
di tutta Damasco e di tutta la sua periferia. La situazione è drammatica, ma non solo
per il numero dei morti; abbiamo raggiunto veramente una tragedia umana che rimarrà
una macchia nei secoli. Chiaramente la Siria è attualmente divisa. Si è creato un
odio tra le diverse etnie e la popolazione. È una guerra civile a tutti gli effetti.
Non si può più tornare indietro con un colpo di Stato, con l’arresto o l’eliminazione
del regime o dei suoi capi. Attualmente, si parla di centinaia di migliaia di uomini,
di donne e di bambini che sono stati vittime di questa guerra.
D. - Proprio
ieri, gli Stati uniti hanno annunciato un aumento di aiuti in armamenti non letali
nei confronti degli insorti…
R. - Gli aiuti non arriveranno, e questo i ribelli
stessi l’avevano già intuito. Si stanno basando sulle loro forze, e per questo non
c’è una soluzione attualmente appoggiata da nessuno della Comunità internazionale
per un ribaltamento della situazione attuale.
D. - Numeri altrettanto drammatici
sono quelli dell’emergenza umanitaria. Si parla ormai quasi certamente di milioni
di profughi nei prossimi mesi…
R. – Oggi, il Libano sta vivendo questa situazione
nelle sue zone sunnite. Accolgono migliaia e migliaia di questi profughi che sono
veramente in una situazione drammatica. Chiaramente il Libano, per tanti anni, ha
subito la drammaticità dei profughi palestinesi e potrebbe subire ulteriormente anche
queste situazione, non soltanto per la parte economica e logistica, ma perché purtroppo
si trasferiscono le situazioni, si accompagnano gli odi e il problema religioso, che
si trasportano da un Paese all’altro. Si spera che questo non accada. ma la situazione
in Libano è veramente drammatica.