Il Paraguay ha scelto il suo nuovo presidente. Si tratta di Horacio Cartés del Partito
Colorado, esponente della destra che torna così al potere dopo i 5 anni di presidenza
Lugo. Cartés ha ottenuto il 46% dei consensi contro il 34% del candidato del Partito
Liberale, Efrain Alegre, che ha riconosciuto la sconfitta. La destra, che ha guidato
il Paese per 61 anni, si è imposta anche nel voto legislativo e locale. Ma quali le
sfide per il nuovo capo dello Stato? Eugenio Bonanata lo ha chiesto Luis
Badilla, esperto di questioni sudamericane:
La prima sfida
è consolidare il regime democratico. La seconda sfida è di tipo economico: il Paese
attraversa una crisi, ma non solo quella che attraversano tutti i Paesi dell’America
Latina sulla scia della crisi politico-finanziaria-economica internazionale, ma una
crisi specifica del Paraguay, legata fondamentalmente a quella che può essere definita
la scomparsa della sua struttura agricola, che era sostanzialmente la sua forza, che
non è stata sostituita da un impianto industriale efficace, efficiente e in grado
di affrontare il bisogno di avere un introito nazionale sufficiente. C’è, quindi,
un problema economico gravissimo, con un tasso di diseguaglianza sociale e di iniquità
sociale spaventoso. In terzo luogo, c’è il problema dell’inserimento del Paraguay
in un insieme di organismi regionali di integrazione economica, in particolare il
Mercosur, sui quali il Paraguay deve definire il suo ruolo, la sua missione, ma soprattutto
deve farla accettare dagli altri Paesi.