Papa Francesco: i cristiani sono umili, poveri e miti, gli arrampicatori non hanno
fede
Il Vangelo del Buon Pastore con Gesù che si definisce “la porta delle pecore” è stato
al centro dell’omelia del Papa nella Messa celebrata nella Cappellina della Domus
Sanctae Marthae. Erano presenti alcuni dipendenti della Sala Stampa Vaticana, con
il direttore padre Federico Lombardi e il vicedirettore padre Ciro Benedettini, e
alcuni tecnici della Radio Vaticana operativi nel Centro trasmittente di Santa Maria
di Galeria. Il servizio di Sergio Centofanti:
Nel Vangelo
proposto dalla liturgia del giorno, Gesù dice che chi non entra nel recinto delle
pecore dalla porta, non è il pastore. L’unica porta per entrare nel Regno di Dio,
per entrare nella Chiesa – afferma il Papa - è Gesù stesso. “Chi non entra nel recinto
delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro o un brigante”.
E’ “uno che vuole fare profitto per se stesso” – dice il Pontefice – è uno che “vuole
salire”:
“Anche nelle comunità cristiane ci sono questi arrampicatori,
no?, che cercano il loro … e coscientemente o incoscientemente fanno finta di entrare
ma sono ladri e briganti. Perché? Perché rubano la gloria a Gesù, vogliono la propria
gloria e questo è quello che diceva ai farisei: ‘Voi girate la gloria uno all’altro
…’. Una religione un po’ da negozio, no? Io do la gloria a te e tu dai la gloria a
me. Ma questi non sono entrati dalla porta vera. La porta è Gesù e chi non entra da
questa porta si sbaglia. E come so che la porta vera è Gesù? Come so che questa porta
è quella di Gesù? Ma, prendi le Beatitudini e fa quello che dicono le Beatitudini.
Sei umile, sei povero, sei mite, sei giusto …”.
Ma “Gesù – prosegue il
Papa - non solo è la porta: è il cammino, è la strada. Ci sono tanti sentieri, forse
più vantaggiosi per arrivare”: ma sono “ingannevoli, non sono veri: sono falsi. La
strada è soltanto Gesù”:
“Ma qualcuno di voi dirà: ‘Padre, lei è fondamentalista!’.
No, semplicemente questo l’ha detto Gesù: ‘Io sono la porta’, ‘Io sono il cammino’
per darci la vita. Semplicemente. E’ una porta bella, una porta d’amore, è una porta
che non ci inganna, non è falsa. Sempre dice la verità. Ma con tenerezza, con amore.
Ma sempre noi abbiamo quello che è stato all’origine del peccato originale, no? Abbiamo
la voglia di avere la chiave di interpretazione di tutto, la chiave e il potere di
fare la nostra strada, qualsiasi essa sia, di trovare la nostra porta, qualsiasi essa
sia”.
“A volte – afferma il Papa - abbiamo la tentazione di essere troppo
padroni di noi stessi e non umili figli e servi del Signore”:
“E questa
è la tentazione di cercare altre porte o altre finestre per entrare nel Regno di Dio.
Soltanto si entra da quella porta che si chiama Gesù. Soltanto si entra da quella
porta che ci porta su una strada che è una strada che si chiama Gesù e ci porta alla
vita che si chiama Gesù. Tutti coloro che fanno un’altra cosa – dice il Signore –
che salgono per entrare dalla finestra, sono ‘ladri e briganti’. E’ semplice, il Signore.
Non parla difficile: Lui è semplice”.
Il Papa invita a chiedere “la grazia
di bussare sempre a quella porta”:
“A volte è chiusa: noi siamo tristi,
abbiamo desolazione, abbiamo problemi a bussare, a bussare a quella porta. Non andare
a cercare altre porte che sembrano più facili, più confortevoli, più alla mano. Sempre
quella: Gesù. E Gesù non delude mai, Gesù non inganna, Gesù non è un ladro, non è
un brigante. Ha dato la sua vita per me: ciascuno di noi deve dire questo: ‘E tu che
hai dato la vita per me, per favore, apri, perché io possa entrare’”.