2013-04-22 14:46:45

I vescovi dell'Umbria dal Papa. Mons. Sorrentino: "Lo abbiamo invitato ad Assisi"


Papa Francesco ha ricevuto ieri, nell’ambito della visita ad limina dei vescovi italiani, i presuli delle diocesi umbre di Perugia, Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Spoleto, Orvieto, Terni. Sull'incontro Paolo Ondarza ha intervistato mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi:RealAudioMP3

R. - Stupendo! Abbiamo conosciuto da vicino quel volto e quel cuore di Papa che tutti stiamo imparando a conoscere nelle sue diverse manifestazioni. La sua semplicità! Gli ho parlato naturalmente di Assisi, di Francesco, ricordandogli che 800 anni fa, fu un vescovo di Assisi, il vescovo Guido, a presentare il giovane Francesco, attraverso altri collaboratori della Curia Romana, a Papa Innocenzo. In qualche modo, abbiamo rivissuto quel bel momento con Papa Francesco. Insieme ai fratelli dell’Umbria lo abbiamo invitato anche ad Assisi; si è mostrato molto interessato. Ecco, è stato veramente un incontro bello, un momento di ardore pentecostale che abbiamo vissuto e che il Papa ci ha messo nel cuore! Il cuore di un padre che ha accolto i fratelli nell’episcopato. Abbiamo discusso e verificato tante cose della nostra vita pastorale.

D. - C’è in effetti un legame particolare tra Assisi e questo Papa che ha scelto proprio il nome del poverello?

R. - Non c’è dubbio! Lo ha scelto perché il nome del poverello è un messaggio, un’ispirazione: ci ha dato anche le indicazioni affinché questo sia concretamente letto nel cammino di rinnovamento della nostra vita ecclesiale nel segno della radicalità evangelica e della missionarietà. Questo mi sembra davvero un grande stimolo. La mia gioia è sicuramente la gioia di tutta quanta la Chiesa assisana. Mi hanno detto: “Dica a Papa Francesco che gli vogliamo bene e che lo aspettiamo!”. Mi sembrava che in quel momento, tutta quanta la Chiesa di Assisi era con me.

D. - Cosa l’ha colpita di più di Papa Francesco?

R. - Il suo sorriso, la sua semplicità, la sua cordialità. Con lui si sta veramente come tra fratelli! Ecco, il senso della famiglia ecclesiale. Questo naturalmente è sempre stato vero; era vero anche con Papa Benedetto e con gli altri, ma direi che Papa Francesco ha un carisma speciale che trasmette immediatamente: il senso del calore fraterno.

D. - C’ è qualcosa di specifico che il Papa vi ha detto, vi ha comunicato?

R. - Questo slancio missionario a cui la Chiesa deve essere sicuramente più sensibile, il non centrarsi su sé stessa, ma su Gesù Cristo e sull’annuncio di Gesù Cristo ai fratelli nelle periferie, che non sono soltanto le periferie delle lontananze sociali, ma quelle del cuore, quelle esistenziali, quelle in cui il cuore si batte alla ricerca di Dio.

D. - Domani Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, festeggia il suo onomastico. Qual è il vostro augurio?

R. - Che questa speranza che ha dato alla Chiesa possa continuare a lungo, possa incidere profondamente e possa aiutarci nel rinnovamento evangelico che tutti auspichiamo e a cui siamo tutti tenuti.

Ultimo aggiornamento: 23 aprile







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