2013-04-21 12:41:28

Regina Coeli. Il Papa: la giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali


Fiducia piena, intima comunione, intesa profonda: con queste espressioni Papa Francesco parla del rapporto di amicizia che possiamo avere con Gesù ascoltando la sua voce. Usa l’immagine del pastore con le sue pecore, richiamandosi all’odierno Vangelo di Giovanni. E ricorda la Giornata Mondiale delle vocazioni. Poi la preoccupazione di Papa Francesco per la situazione in Venezuela, la preghiera per quanti sono stati colpiti dal terremoto in Cina e il pensiero a don Niccolo’ Rusca proclamato ieri Beato. Le parole del Papa nel servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

“Gesù vuole stabilire con i suoi amici una relazione che sia il riflesso di quella che Lui stesso ha con il Padre: una relazione di reciproca appartenenza nella fiducia piena, nell’intima comunione”.

Papa Francesco ricorda le parole di Gesù riportate nel vangelo di Giovanni: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono … nessuno le strapperà dalla mia mano… nessuno può strapparle dalla mano del Padre mio.” E afferma che “in questi quattro versetti c’è tutto il messaggio di Gesù:

“Lui ci chiama a partecipare alla sua relazione con il Padre, e questa è la vita eterna.”

Si sofferma sul mistero della voce:

“E’ bellissima questa parabola! Il mistero della voce è suggestivo: fin dal grembo di nostra madre impariamo a riconoscere la sua voce e quella del papà; dal tono di una voce percepiamo l’amore o il disprezzo, l’affetto o la freddezza. La voce di Gesù è unica! Se impariamo a distinguerla, Egli ci guida sulla via della vita, una via che oltrepassa anche l’abisso della morte.”

Papa Francesco parla di “mistero profondo, non facile da comprendere”:

“… se io mi sento attratto da Gesù, se la sua voce riscalda il mio cuore, è grazie a Dio Padre, che ha messo dentro di me il desiderio dell’amore, della verità, della vita, della bellezza… e Gesù è tutto questo in pienezza!”.

“Questo ci aiuta a comprendere il mistero della vocazione, dice il Papa che però aggiunge: “a volte Gesù ci chiama, ci invita a seguirlo, ma forse succede che non ci rendiamo conto che è Lui”.

“Qualche volta avete sentito la voce del Signore che attraverso un desiderio, un’inquietudine, vi invitava a seguirlo più da vicino? Avete avuto voglia di essere apostoli di Gesù? Pensate questo voi? Siete d’accordo? Domanda a Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso! Sii coraggiosa! Domandaglielo! La giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali. Domanda a Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso!”.

“Le vocazioni – dice Papa Francesco - nascono nella preghiera e dalla preghiera; e solo nella preghiera possono perseverare e portare frutto”. “Dietro e prima di ogni vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata, c’è sempre la preghiera forte e intensa di qualcuno: di una nonna, di un nonno, di una madre, di un padre, di una comunità…”, ricorda il Papa:

“Mi piace sottolinearlo oggi, che è la “Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni”. Preghiamo in particolare per i nuovi Sacerdoti della Diocesi di Roma che ho avuto la gioia di ordinare stamani. … c’erano 10 giovani che hanno detto “sì” a Gesù e sono stati ordinati preti stamane… E’ bello questo!

E il Papa di fronte al coro della piazza con il suo nome chiede che il coro sia per Gesù!

Grazie tante per il saluto, ma salutate anche Gesù. Gridate “Gesù”, forte…”

Dunque la preghiera “a Maria perché ci aiuti a conoscere sempre meglio la voce di Gesù e a seguirla, per camminare nella via della vita!”.

Dopo il regina Coeli, il pensiero agli avvenimenti in Venezuela:

“Li accompagno con viva preoccupazione, con intensa preghiera e con la speranza che si cerchino e si trovino vie giuste e pacifiche per superare il momento di grave difficoltà che il Paese sta attraversando. Invito il caro popolo venezuelano, in modo particolare i responsabili istituzionali e politici, a rigettare con fermezza qualsiasi tipo di violenza e a stabilire un dialogo basato sulla verità, nel mutuo riconoscimento, nella ricerca del bene comune e nell’amore per la Nazione".

Dunque l’appello:

“Chiedo ai credenti di pregare e di lavorare per la riconciliazione e la pace. Uniamoci in una preghiera piena di speranza per il Venezuela, mettendola nelle mani di Nostra Signora di Coromoto".

E un pensiero a quanti sono stati colpiti dal terremoto che ha interessato un’area del sud-ovest della Cina Continentale:

“Preghiamo per le vittime e per quanti sono nella sofferenza a causa del violento sisma".

Poi il Papa ricorda la beatificazione a Sondrio di Don Nicolò Rusca, sacerdote valtellinese vissuto tra i secoli sedicesimo e diciassettesimo.

“Fu a lungo parroco esemplare a Sondrio e venne ucciso nelle lotte politico-religiose che travagliarono l’Europa in quell’epoca. Lodiamo il Signore per la sua testimonianza!”.

L’affettuoso saluto per tutti i pellegrini, venuti da diversi Paesi: le famiglie, i tanti gruppi parrocchiali, le associazioni, i cresimandi, le scuole. In particolare i numerosi ragazzi della diocesi di Venezia. E qui il Papa torna a rivolgersi con intensità spontaneamente proprio ai giovani:

“Ma ricordate voi, ragazzi e ragazze, la vita bisogna metterla in gioco per i grandi ideali!”.

Poi il saluto ai catechisti della diocesi di Gubbio guidati dal loro Vescovo; la comunità del Seminario di Lecce con i ministranti della diocesi; la rappresentanza dei Lions Club d’Italia. E ancora il ricordo alla Giornata delle vocazioni:

“In questa Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, nata cinquant’anni fa da una felice intuizione di Papa Paolo VI, invito tutti ad una speciale preghiera affinché il Signore mandi numerosi operai nella sua messe. Sant’Annibale Maria Di Francia, apostolo della preghiera per le vocazioni, ci ricorda questo importante impegno. A tutti auguro una buona domenica!”.

Ultimo aggiornamento: 22 aprile







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