2013-04-21 16:48:20

Ciad: memorandum dei vescovi per lo sviluppo del Paese


“Le sfide per i prossimi 50 anni”: si intitola così il memorandum che la Conferenza episcopale del Ciad (Cet) ha diffuso nei giorni scorsi per fare il punto della situazione sullo sviluppo del Paese. Il documento, indirizzato alla popolazione in generale ed alle autorità politico-amministrative in particolare, insieme ai cristiani ed a tutte le persone di buona volontà, riprende ed approfondisce i contenuti dell’appello lanciato dai vescovi nel 2010, nel 50.mo anniversario dell’indipendenza del Ciad dalla Francia. “Questo memorandum – si legge nel testo – ci permette di esprimerci sui risultati positivi raggiunti, ma anche sulle sfide più urgenti del nostro Paese, se si vuole assicurare una vita degna ad ogni cittadino”. In quest’ottica, il memorandum episcopale vuole essere anche una risposta all’appello contenuto nell’Esortazione apostolica Africae Munus di Benedetto XVI: “La Chiesa in Africa deve contribuire a costruire la società in collaborazione con le autorità governative e le istituzioni pubbliche e private coinvolte nell’edificazione del bene comune (n.81)”. Evidenziando, poi, l’operato portato avanti dalla Chiesa cattolica del Ciad nei settori della sanità, dei diritti umani, dell’educazione e delle risorse naturali, la Cet ribadisce: “L’impegno della Chiesa cattolica a fianco dello Stato non è mai venuto meno, neanche nei momenti più difficili della storia politica del Paese”. Attenta soprattutto all’evangelizzazione, “sua missione primaria”, la Cet mira a “trasmettere la dottrina sociale della Chiesa universale con la sua visione dinamica, concreta ed aperta, e tiene conto degli aspetti economici, politici, morali, culturali ed ambientali della società attuale”. A più di 50 anni dall’indipendenza del Paese, tuttavia, il bilancio che ne tracciano i vescovi non è roseo: “Il Paese non è migliorato; mali come la corruzione, l’etnocentrismo, il clientelismo, l’impunità, la violazione dei diritti umani indeboliscono senza sosta le istituzioni pubbliche e prendono il sopravvento sui principi della buona governance”. Inoltre, “la mancanza di volontà politica e l’assenza di trasparenza nella gestione dei fondi pubblici ritardano ulteriormente lo sviluppo del Ciad”. Citando ancora l’Africae Munus, la Cet afferma: “Uno degli strumenti più importanti al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace può essere l’istituzione politica il cui essenziale dovere è la messa in campo e la gestione del giusto ordine (n. 81)”. Inoltre, i vescovi mettono in chiaro che non pretendono di “dare lezioni a qualcuno” ma che desiderano solo, in quanto “pastori della Chiesa”, esprimere “il loro parere sulla costruzione della nazione, incoraggiando in particolare i cristiani ad essere più consapevoli dei loro diritti di cittadini”. Infine, i presuli richiamano un passo dell’Enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI: “Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze l'appello del bene comune; sono necessarie sia la preparazione professionale sia la coerenza morale (n. 71)”. (I.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.