2013-04-20 15:16:50

Quirinale, mandato bis a Napolitano.
Soluzione estrema che palesa crisi classe dirigente


RealAudioMP3 "Stiamo tornando indietro di vent'anni, al 1992. La crisi del Pd è molto simile a quella che travolse la Dc in quell'anno. La storia della 'Prima Repubblica' è piena di democristiani impallinati, prima di tutto, dal loro stesso partito. Il problema del Pd è un problema di classe dirigente. E il pellegrinaggio da Napolitano, per chiedergli un mandato bis, lo conferma, anche se può essere una ripartenza". Così, il prof. Francesco Bonini, docente di Scienze Politiche all'Università Lumsa di Roma, commenta le difficoltà del parlamento italiano, riunito in seduta comune, a eleggere il nuovo Capo dello Stato. "Sotto i nostri occhi - spiega - si sta consumando la fine della cosiddetta 'Seconda Repubblica'. Va trovata una nuova quadratura del sistema politico istituzionale e per farlo servono nervi saldi e dialogo. Serve cambiare completamente registro, rispetto a quanto è successo nelle ultime settimane. Per fare questo servono delle solenni batoste e credo che un po' tutti gli attori in gioco le stiano prendendo. Tranne Grillo che sta, giustamente, speculando sulla situazione". "Il punto è - aggiunge Bonini - che il sistema è sottoposto a una duplice tensione: quella vecchia orizzontale 'destra, sinistra' - 'berlusconiani o antiberlusconiani' - e la nuova tensione verticale 'fuori o dentro il sistema'. Da questa doppia azione di forze divergenti può uscire solo uno spappolamento del sistema, ma è un costo che come collettività non possiamo consentirci di pagare".
"Grazie alla scelta di Napolitano, che ha accettato di essere forzato a un mandato bis, ora possiamo davvero recuperare il cammino maestro" commenta Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, . "E in questa situazione sembra l'unica soluzione per uscire dal pantano in cui siamo finiti. Questo la dice lunga sull'insufficienza dell'attuale classe dirigente e sulla maniera in cui è stata condotta questa vicenda dell''elezione del nuovo Capo dello Stato". "Tutte le tossine che hanno avvelenato il percorso post-elettorale per la costituzione del nuovo Governo - spiega - sono state trasferite sul piano istituzionale altissimo della massima carica dello Stato". "Mi auguro che con il sì di Napolitano ora si creino le premesse per un Governo di larghissima intesa che accompagni il Paese sulla strada della risalita economica necessaria". "La crisi del Pd - conclude il direttore di Avvenire - , come partito che aspirava a riunire anime politiche diverse, quella della sinistra storica e il cattolicesimo democratico, sta conclamandosi nel momento in cui sono stati spesi, e massacrati politicamente, due nomi di cattolici impegnati in quel partito, Marini e Prodi. Non può non saltare agli occhi. La crisi del Pd, come partito riformatore moderato, è anche effetto dell'incapacità di riconoscere un ruolo ai cattolici dentro al partito".
"E' una situazione che fa crescere la disaffezione e l'anti-politica. Non possiamo lamentarci, poi, se Grillo prende i voti" aggiunge Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristano Lavoratori. "Lo stallo che si è creato al voto per il Qurinale è conseguenza di errori che vengono da lontano. E' mancato il rinnovamento della politica con una nuova legge elettorale. Ma le responsabilità maggiori sono del Pd che ha gestito male i due mesi successivi alle elezioni, pensando di aver vinto". "Napolitano è stato un ottimo presidente - aggiunge il presidente del Mcl - e sarà un ottimo traghettatore, se sarà rieletto da tutti, anche nei prossimi anni. Certo la sua chiamata in causa certifica il fallimento dei gruppi dirigenti dei partiti che, con una legge elettorale 'truffa', hanno fatto il pieno di parlamentari". "Tutto ciò - aggiunge Costalli - mentre un Paese in affanno ha bisogno di un Governo stabile e di un presidente 'super partes'. E' stato determinante che Napolitano abbia accettato. Speriamo poi che i grandi elettori abbiano un sussulto di orgoglio. Il dissenso è importante ma va fatto alla luce del sole. Chi applaude e poi pugnala alle spalle lascia perplessi gli elettori". (A cura di Fabio Colagrande)









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