Il Parlamento dice no anche a Prodi. Mazzotta: è un gioco sulla pelle del Paese
Neanche Romano Prodi ce l’ha fatta. Il candidato del pd infatti non è passato alla
quarto scrutinio, che si è tenuto questo pomeriggio, per l’elezione del Capo dello
Stato. D’altronde, fin da questa mattina Pdl, Lega, Movimento Cinque Stelle e Scelta
Civica avevano annunciato il loro no. Il segretario del Pd Bersani ha subito riunito
i vertici del partito. Alessandro Guarasci:
Le avvisaglie
del no a Prodi erano chiare fin dal primissimo pomeriggio. Il professore ha ottenuto
395 voti dunque un centinaio in meno di quelli su cui poteva contare sulla carta.
Stefano Rodotà, sostenuto dal Movimento Cinque Stelle, si è attestato a 213 consensi.
Settantotto voti sono andati invece a Rosanna Cancellieri, ministro dell’Interno,
e candidata di Scelta Civica. Poi voti sparsi per D’Alema, Marini, Bonino. Pdl e Lega
non hanno partecipato alla votazione. In tarda mattina Beppe Grillo aveva lanciato
un avvertimento: "Nessuno nel Movimento 5 Stelle si è mai sognato di votare Prodi
e non se lo sognerà nemmeno in futuro. Il nostro presidente è Rodotà''. Il comico
genovese aveva poi denunciato che “siamo al colpo di Stato, il Parlamento è bloccato”.
La mancata elezione di Prodi sembra l’ennesima bocciatura per il segretario del Pd
Bersani che lo aveva proposto nell’assemblea dei grandi elettori del Pd questa mattina.
Proposta che era stata accolta da applausi e da un consenso unanime. Ora bisogno vedere
se Prodi sarà riproposto. Sentiamo l’opinione di Roberto Mazzotta, presidente
dell’istituto Luigi Sturzo:
Il Pd ha cessato di esistere come movimento
politico unitario e sta massacrando i suoi candidati migliori. E' un gioco al massacro
e stanno giocando con la pelle del Paese.