Save the Children: nel mondo 61 milioni di bambini senza scuola
Anche se negli ultimi dieci anni, a livello mondiale, è cresciuto l’accesso all’istruzione,
più di 61 milioni di bambini non vanno a scuola. Oltre 130 milioni, pur frequentando
corsi di apprendimento primari, non riescono ad acquisire adeguate competenze di base.
E’ quanto emerge dal Rapporto di 'Save the Children', diffuso ieri e intitolato “Mettere
fine all’esclusione invisibile”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel mondo, complessivamente,
sono oltre 250 milioni i bambini in età scolare, il 40 per cento del numero globale,
a non frequentare, a non aver raggiunto un’istruzione adeguata o ad aver abbandonato
la scuola. Soprattutto persistono forti disuguaglianze, spesso nascoste, tra bambini
ricchi e poveri. Marco Guadagnino del Programma internazionale di Save The
Children:
“Il Rapporto che abbiamo lanciato mostra ancora una situazione
nel mondo ancora molto critica. Ci sono dei casi, in particolare in Africa sub sahariana,
dove il divario tra i bambini poveri e i bambini ricchi va ad incidere in maniera
molto chiara sulle possibilità di accedere ad una formazione, soprattutto secondaria,
che possa consentire loro di creare delle prospettive di vita migliori per loro e
per le loro famiglie”.
In molti Paesi tra cui l’India, nonostante l’impegno
per migliorare o mantenere invariati i livelli di apprendimento di base, la situazione
sta addirittura peggiorando:
“I motivi sono molteplici. Molti sono legati
alla formazione, purtroppo, non adeguata degli insegnanti. In molti di questi Paesi
gli investimenti pubblici in educazione stanno diminuendo”.
Mancano due
anni dalla scadenza degli obiettivi del Millennio. L’obiettivo prioritario è quello
di aumentare l’accesso scolastico. Ancora Marco Guadagnino:
“Il traguardo
a breve più raggiungibile è coprire la quasi totalità dei bambini che riescono ad
accedere a scuola. E’ un traguardo difficilmente raggiungibile in due anni ma potremmo,
con un ultimo sforzo, provare ad avvicinarci. Potremmo cioè far accedere all’istruzione
quei 61 milioni di bambini che nel mondo non hanno ancora accesso all’istruzione.
Questa è la grande sfida che ci aspetta anche oltre il 2015”.