Italia: al via le votazioni per il nuovo capo dello Stato. Intesa Pd-Pdl su Marini
Italia. Tra due ore circa prima seduta delle Camere riunite per l’elezione del nuovo
Presidente della Repubblica. Ieri sera intesa tra Pd e Pdl sul nome di Franco Marini.
Scelta che ha però spaccato il Partito democratico. Netta contrarietà anche del Sel
di Vendola e del Movimento 5 Stelle che candida Stefano Rodotà. Giampiero Guadagni:
La candidatura
in grado di realizzare le maggiori convergenze. Così il segretario del Pd Bersani
ha spiegato ieri sera all’assemblea del Pd l’intesa con il Pdl sul nome di Franco
Marini, definito persona limpida, uno dei costruttori del centrosinistra, legato al
lavoro e al sociale. Mentre Berlusconi spiegava al suo gruppo dirigente che l’ex presidente
del Senato ed ex leader della Cisl Marini è una figura seria, corretta e sopra le
parti. E non è dunque una sconfitta per il centrodestra, che continua a legare la
partita del Quirinale a quella della formazione del nuovo Governo. Ma se il Pdl sembra
presentarsi compatto al primo voto di questa mattina, nel Pd la tensione è fortissima.
L’assemblea si è conclusa con 222 voti favorevoli alla proposta di Bersani e 90 contrari.
Tra questi la pattuglia di parlamentari che fa riferimento a Renzi, il quale definisce
questa candidatura un dispetto al Paese. E il leader del sel Vendola avverte: così
finisce l’alleanza con il Pd. Sel potrebbe votare il giurista Rodotà, candidato del
Movimento 5 stelle. Da questa mattina dunque la parola ai 1007 “grandi elettori”.
Nelle prime tre votazioni serve la maggioranza di due terzi, 672 voti. In base agli
annunci ufficiali, Marini dovrebbe contare su 705 voti, compresi i 70 di Scelta Civica.
Ma il risultato appare davvero incerto.