I vescovi inglesi da Papa Francesco. Mons. Nichols: la Chiesa sta vivendo una nuova
primavera
I vescovi cattolici della Conferenza episcopale d'Inghilterra e Galles, a Roma per
un ritiro spirituale, hanno incontrato Papa Francesco, poco dopo l’udienza generale
di mercoledì scorso. Era presente anche il cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo
emerito di Westminster. Su questo incontro, Philippa Hitchen ha intervistato
l'attuale arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra
e Galles, mons. Vincent Nichols:
R. – We were
very privileged... Abbiamo avuto il grande privilegio di incontrare Papa Francesco
e in poche brevi battute il cardinale Cormac gli ha detto che le settimane del suo
Pontificato hanno dato nuova gioia e speranza alla Chiesa. E penso che questo sia
l’esatto sentimento che tutti condividiamo e riconosciamo, e che certamente una nuova
primavera aleggia sulla Chiesa in questo momento, e credo che questo venga dal linguaggio
dei gesti e dalle parole del Papa, sia nelle sue omelie sia nelle sue udienze. Gli
umori che percepiamo sono di gioia e di speranza rinnovate.
D. – Pensa sia
possibile parlare di un “effetto-Francesco” nel Regno Unito tra i cattolici a livello
popolare, come ne stanno parlando in America Latina, per esempio?
R. – I think
what is most remarkable... La cosa più straordinaria nel Regno Unito è che sembra
che tutti siano stati toccati dal linguaggio, dalla dolcezza e dall’umiltà di Papa
Francesco. Sull’aereo che mi portava a Roma, ero seduto accanto ad una coppia: loro
parlavano di un nuovo inizio per la Chiesa cattolica con Papa Francesco. Alla fine
della conversazione ho chiesto loro se fossero cattolici e loro mi hanno risposto:
“No, non siamo cattolici, ma possiamo vedere chiaramente quello che sta succedendo
e ed egli tocca anche la nostra vita”. E penso che questo sia vero per molte, molte
persone nel Regno Unito. Credo che ci sia stato già un primo impatto positivo in seguito
alla visita di Papa Benedetto nel Regno Unito nel 2010, e ora Papa Francesco, senza
dubbio, con il suo linguaggio, con la sua umiltà, per la maniera in cui parla del
bisogno della misericordia di Dio, nella sua attenzione ai più poveri, ai più deboli
e agli emarginati, ha davvero toccato la maggior parte della gente e non solo la comunità
cattolica.
D. – Voi siete a Roma in ritiro spirituale …
R. – A retreat
is a time... Il ritiro è un momento in cui ci si mette da parte, per trovarci semplicemente
di fronte a Dio. Uno degli argomenti importanti affrontati in questo ritiro è che
non dobbiamo aver paura della nostra povertà di fronte a Dio, non dobbiamo aver paura
della nostra debolezza quando ci troviamo di fronte al Signore, perché solo Lui può
colmare e curare quelle cose che ogni essere umano avverte nel profondo, dentro di
sé. Penso che sia questo senso di disponibilità nel servire il Signore, piuttosto
che quello di cercare il successo, che ci motiverà nuovamente.