I vescovi del Triveneto a colloquio col Papa. Mons. Mazzocato: ventata di speranza
Il Papa ha ricevuto ieri un secondo gruppo di presuli della Conferenza episcopale
del Triveneto, in visita “ad Limina”. Tra di loro c’era anche mons. Andrea Bruno
Mazzocato, arcivescovo di Udine. Sergio Centofanti gli ha chiesto come
sia andato questo primo incontro con Papa Francesco:
R. - Molto
bene, molto bene per il clima immediatamente fraterno che il Santo Padre ha creato:
mi pare che il desiderio di collegialità lo stia traducendo anche nel modo immediato
e fraterno con cui dialoga con noi vescovi. E’ stato un dialogo molto reciproco, ascoltato…
Ha sottolineato molto il tema delle vocazioni, delle vocazioni di vita consacrata
- femminile e maschile - e quindi, di conseguenza, la necessità di dare un messaggio
forte ai giovani, di entusiasmo e di desiderio di scelte grandi di vita. Su questo
lo abbiamo immediatamente incoraggiato, perché è un punto delicato che sentiamo tutti.
D. - Il Pontificato è iniziato da poco più di un mese: quali sono le sue speranze,
i suoi auspici?
R. - Che continui com’è iniziato… Nel senso che è arrivato
come una ventata di speranza, ma anche traducendo in maniera immediata i grandi messaggi
evangelici. Questo ha toccato la gente in maniera - direi - straordinaria, mostrando
una Chiesa che ha una riserva interiore di spiritualità che le permette di rinnovarsi
continuamente. Quindi, preghiamo lo Spirito Santo che questo nostro Papa continui
su questa linea, con cui ha iniziato.
D. - Che cosa può dare questo Pontificato
all’Italia, che sta vivendo un momento di forte crisi?
R. - Io mi auguro che
dia un segnale di speranza, affinché le persone ritrovino come un respiro profondo
di speranza nella fede, nel riferimento alla Chiesa, per non restare soffocate dalle
contingenze politico-economiche che si stanno mostrando molto pesanti. Ecco, questo,
un respiro profondo… E mi pare che le persone lo stanno avvertendo.