Udienza generale. Il Papa: Gesù è l’avvocato che ci difende dal male e non ci lascia
mai soli
La vita cristiana è una sintesi di preghiera e azione, che deve essere condotta nella
certezza che Cristo è sempre vicino e ci “difende dalle insidie” del male. Sono alcune
delle esortazioni di Papa Francesco all'udienza generale di ieri mattina in Piazza
San Pietro. Di fronte a circa 80 mila fedeli, il Pontefice ha parlato dell’Ascensione
di Gesù affermando che con essa l’uomo ha guadagnato un “avvocato” presso Dio. La
cronaca nel servizio di Alessandro De Carolis:
Dio è amore
e quindi non un giudice dell’uomo, allo stesso modo in cui suo Figlio non è un accusatore
ma un difensore che protegge l’uomo dal male e lo protegge sempre. La lettura che
Papa Francesco dà dell’Ascensione colpisce i cuori delle 80 mila persone che riempiono
Piazza San Pietro e applaudono a ripetizione le parole del Pontefice. Del quale colpisce
pure l’ennesimo, simpatico gesto avvenuto durante il giro iniziale in jeep, quando
il Papa scambia il suo zucchetto bianco con un altro che gli tende un uomo da dietro
una transenna. Un Pontefice così genuinamente vicino alla gente, che cede il suo copricapo
con la stessa spontaneità con cui due giovani farebbero a cambio con i loro cappellini,
appare l’esemplificazione di Gesù sempre vicino all’uomo – di più, un “avvocato”,
il “nostro difensore presso il Padre” – che Papa Francesco evoca pochi minuti dopo
citando San Giovanni:
“Ma che bello sentire questo, no? Quando uno è chiamato
dal giudice o viene in causa, la prima cosa che fa è cercare un avvocato perché lo
difenda. Noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo,
ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo
questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere
benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato:
ci difende sempre! Non dimenticate questo!".
Questo è quanto ha prodotto
l’Ascensione al cielo di Gesù. E Papa Francesco lo sottolinea un istante dopo con
un’altra immagine efficace:
“Lui è come un capo cordata quando si scala
una montagna, che è giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci a Dio. Se affidiamo
a Lui la nostra vita, se ci lasciamo guidare da Lui siamo certi di essere in mani
sicure, in mano del nostro Salvatore, del nostro avvocato”.
Parlando di
Gesù “salito al cielo”, Papa Francesco avanza di un passo lungo la spiegazione settimanale
delle varie affermazioni da cui è formata la preghiera del “Credo”. In particolare,
l’Ascensione – osserva – ha delle conseguenze pratiche sulla quotidianità della fede:
“Anche
noi dobbiamo avere chiaro, nella nostra vita cristiana, che l’entrare nella gloria
di Dio esige la fedeltà quotidiana alla sua volontà, anche quando richiede sacrificio,
richiede alle volte di cambiare i nostri programmi”.
Gli stessi “programmi”
che Gesù cambia ascendendo al cielo davanti agli Apostoli, scomparendo alla loro vista
ma diventando più vicino a loro e alla loro nascente missione ancor più della prossimità
fisica sperimentata nei tre anni precedenti. Anche questo aspetto, mette in chiaro
Papa Francesco, è una chiara indicazione di vita per i cristiani di oggi:
“Cari
fratelli e sorelle, l’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli
è vivo in mezzo a noi in modo nuovo (…) È proprio l’invito a partire dalla contemplazione
della Signoria di Gesù, per avere da Lui la forza di portare e testimoniare il Vangelo
nella vita di ogni giorno: contemplare e agire, ora et labora
insegna san Benedetto, sono entrambi necessari nella nostra vita di cristiani”.
Gli
ormai consueti saluti finali in sette lingue alla folla – con l’alternanza fra le
sintesi delle catechesi offerte dagli speaker e le considerazioni in italiano del
Papa, eccetto quelle in spagnolo – completano l’udienza generale che vive ancora un
altro sussulto quando Papa Francesco si è rivolto ai giovani presenti in Piazza, molti
dei quali studenti:
“Siate pronti a seguirlo con entusiasmo. Non si può
capire un giovane senza entusiasmo! Seguire il Signore con entusiasmo, eh?, lasciarsi
guardare da Lui”.