Iraq: grave ondata di violenza. Mons. Warduni: non dimenticateci
A pochi giorni dalle elezioni provinciali di sabato prossimo, l’Iraq vive un grave
momento di tensione. Decine le vittime di vari attentati avvenuti nei giorni scorsi.
Solo ieri una decina i morti causati da varie esplosioni a nord e a sud di Baghdad.
Intanto, 21 appartenenti ad Al Qaida, riconosciuti colpevoli di atti di terrorismo
sono stati messi a morte dalle autorità di Baghdad. Le nuove esecuzioni sono avvenute
nonostante gli appelli internazionali per una moratoria. Sui motivi del’aumento del
livello di violenza, Giancarlo La Vella ha intervistato il vescovo ausiliare
caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni:
R. – In tutte
le nazioni, quando ci sono le elezioni, ci sono problemi perché ciascuno difende i
suoi interessi, quelli del suo partito e della sua ideologia. Da noi, questo si manifesta
in maniera più drammatica. Tutti sanno del livello di violenza e di discordia che
c’è tra i partiti iracheni. Gli uni vogliono una cosa, gli altri ne vogliono un’altra,
ciascuno vuole qualcosa per se stesso. L’egoismo: ecco qual è il problema. Ma questo
è l’uomo quando non ci sono i principi veri, specialmente il credere in Dio e fare
la sua volontà, perché la sua volontà è che tutti gli uomini si amino. Speriamo che
ciascuno assuma la propria responsabilità, per lavorare tutti insieme, per ricostruire
questa nostra Nazione molto, molto provata.
D. – Queste elezioni ripropongono
ancora una volta un problema di rappresentatività: dei 447 seggi in palio, solo nove
sono destinati alle minoranze religiose e ancora meno – tre – a quella cristiana …
R.
– Quando non si trova la vera giustizia, l’intenzione di costruire una vera convivenza,
queste cose succedono e succederanno sempre e certamente ci saranno ancora difficoltà
per le minoranze.
D. – Comunque, la Chiesa irachena si sta dando molto da fare
per creare un clima di pacificazione in questo momento così importante per il Paese
…
R. – Certamente. Per quanto riguarda noi cristiani, i nostri principi sono
conosciuti: la pace, la concordia e l’amore. I capi religiosi delle comunità cristiane,
sotto la direzione del nuovo Patriarca Louis Raphaël I Sako, hanno presentato un’iniziativa
per avvicinare le varie posizioni, per rimuovere gli ostacoli al dialogo che ci sono
e tutti hanno promesso di cooperare a questa iniziativa. Speriamo che succeda qualcosa
di buono e questo per il bene di tutta la Nazione.