Infiamma la violenza in Venezuela dopo le presidenziali di domenica
Il Venezuela è scosso dalle tensioni. Sette vittime, più di 160 feriti e numerosi
arresti è il bilancio degli scontri tra i sostenitori del presidente Maduro e dell’oppositore
Capriles che continua a dichiararsi vincitore della consultazione. Ieri proprio da
Capriles è arrivato l’invito per avviare un dialogo. Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Gravi denunce,
accuse incrociate, violenti scontri in Venezuela dopol e elezioni di domenica. Dopo
la morte di Hugo Chavez che ha governato per 14 anni, il Paese sembra aver perso la
rotta. La tensione è talmente alta che Henrique Capriles, il candidato sconfitto per
un pugno di voti, ha deciso di sospendere la manifestazione in programma oggi per
chiedere un nuovo conteggio. “Abbiamo saputo che infiltrati del governo avrebbero
provocato nuovi incidenti”, ha affermato il leader dell’opposizione. Nicolas Maduro,
proclamato ieri presidente dal Consiglio elettorale, ha accusato il partito rivale
di non essere più democratico: “Non riconosceremo i governatori eletti golpisti e
metteremo in carcere i promotori della violenza”, ha detto il delfino di Chavez. Anche
il Parlamento è stato scenario, ieri sera, di incidenti. Grande preoccupazione in
America Latina: il presidente argentino Cristina Kirchner ha chiesto formalmente agli
Stati Uniti di riconoscere il nuovo governo per contribuire a garantire la pace.