Cordoglio del Papa per i terremotati in Iran e Pakistan, incerto il numero delle vittime
Il pensiero del Papa è corso ieri mattina alle vittime del terremoto che ha colpito
martedì le regioni del Sistan e del Baluchistan, al confine tra Iran e Pakistan, mentre
manca ancora un bilancio certo su morti, feriti e danni materiali. Al momento sarebbero
41 le vittime ed almeno 150 i feriti in territorio pakistano e una sola vittima e
12 feriti nella zona iraniana. Il servizio di Roberta Gisotti:
Parole di solidarietà
per chi sta soffrendo a causa del sisma: così Papa Francesco al termine dell’udienza
generale:
“Ho appreso con tristezza del violento sisma che ha colpito le
popolazioni dell’Iran e del Pakistan, portando morte, sofferenza, distruzione. Innalzo
una preghiera a Dio per le vittime e per tutti coloro che sono nel dolore e desidero
manifestare al popolo iraniano e a quello pakistano la mia vicinanza”.
Le
notizie che giungono dalle remote zone del terremoto sono ancora incerte, e le poche
immagini di devastazioni - che rimandano i media e che hanno preoccupato grandemente
la comunità internazionale - non trovano per ora conferme ufficiali di bilanci più
gravi, soprattutto sul fronte iraniano. Ma certo la grande distanza delle aree terremotate
da Teheran e la scarsa propensione alla trasparenza del governo iraniano inducono
a restare in allerta. Intanto aiuti sono stati offerti dagli Stati Uniti ad entrambi
i Paesi. E così anche gli organismi umanitari sono pronti ad intervenire se necessario,
come ci spiega da Beirut Rosette Hechaime, coordinatrice della Caritas in Medio
Oriente e Nord Africa (Mona), competente per l’Iran:
R. - Oggi abbiamo appena
ricevuto notizie dalla responsabile della Caritas in Iran. Finora non si hanno cifre
esatte sul numero delle vittime, che probabilmente non saranno altissime in quanto
questa regione non è molto popolata.
D. - Sì, ma ci sono immagini di interi
villaggi rasi al suolo, quindi ci saranno anche sfollati ...
R. - Ufficialmente
non sono stati ancora comunicati dati precisi di quello che può essere accaduto alla
popolazione. E' vero, però, sicuramente i danni sono importanti ma per il momento
sia il ministero degli Interni sia la Mezzaluna Rossa riescono a fornire il primo
aiuto che si rende necessario. Adesso si sa anche che si stanno organizzando aiuti
da inviare nella regione di Bushehr, dove si è verificato il primo terremoto.
D.
- Si hanno invece notizie più certe per quanto riguarda le vittime in Pakistan. Forse
lì sarà più semplice intervenire ...
R. - Può darsi. Per il momento non abbiamo
informazioni accurate. Quello che è sicuro è che è una situazione di emergenza piuttosto
complicata da gestire, perché si tratta di villaggi abbastanza isolati tra loro, situati
magari sulle colline dove per il momento è piuttosto difficile intervenire.
D.
- Quali sono al momento i rapporti con le autorità?
R. - La Caritas in Iran
è stata molto apprezzata al momento del terremoto di Bam, quindi oggi si sta riallacciando
un rapporto che non si era mai interrotto ma che si rinnova in questa occasione, qualora
venisse richiesto un lavoro in comune.
D. - Resta comunque l'allerta della
comunità internazionale per eventuali aiuti ...
R. - Speriamo che queste tragedie
che succedono possano avvicinare i Paesi e le persone. La Caritas in Iran è in allerta
ed è disposta a rendersi utile, e sta lavorando per fornire aiuti in generi alimentari
e in generi di prima necessità.