2013-04-17 14:09:14

Bolivia: difesa della vita e appello alla pace i temi al centro della Plenaria dei vescovi


La difesa della vita umana e l’appello alla pace ed alla riconciliazione del Paese sono stati i temi al centro della 95.ma Assemblea generale dei vescovi boliviani (Ceb), conclusasi martedì a Cochabamba. Nel lungo documento finale, i presuli affermano che, di fronte “all’egoismo, la violenza e le divisioni” che colpiscono la società attuale, è necessario ribadire “il valore inestimabile della vita umana, dal concepimento e fino alla morte naturale, vita che è dono di Dio e che nessuno ha il diritto di violare”. Per questo, la Chiesa boliviana si dice contraria a “leggi dalla formulazione ambigua sulla vita, la gioventù, il matrimonio e la famiglia” e chiede normative che incrementino “la lotta contro il flagello della violenza che danneggia soprattutto donne e bambini”. Tuttavia, continuano i presuli, è “assolutamente necessario promuovere un cambiamento di mentalità nella nostra società, segnata dal maschilismo e dalla tolleranza dell’alcolismo, così da mettere in atto sistemi di prevenzione che coinvolgano la famiglia, la comunità educativa e tutta la società”. Quindi, la Ceb affronta la drammatica situazione carceraria del Paese e sollecita “un gesto umanitario, come l’indulto e l’amnistia”, ribadendo l’urgenza di un intervento statale che migliori “le condizioni disumane in cui vivono i detenuti”, in carceri che spesso sono “scuole di violenza”, piuttosto che “Centri rieducativi”. In “spirito di pace” – si legge nella nota - è fondamentale “superare la strumentalizzazione della giustizia per interesse politici od economici”, anche in base a quanto scriveva, esattamente cinquanta anni fa, Giovanni XXIII nella Pacem in terris: “La pace ha le sua fondamenta nella verità, la giustizia, la libertà e l’amore”. In quest’ambito, i vescovi sottolineano il loro impegno a favore degli abitanti del Tipnis, (Territorio indigeno e Parco nazionale Isiboro Sécure), evidenziando come la presenza missionaria della Chiesa, nel corso di diversi decenni, abbia contribuito alla configurazione sociale, culturale e religiosa di queste comunità, che oggi manifestano la loro identità religiosa e le loro tradizioni con dignità e in libertà. I presuli boliviani guardano, poi, ai numerosi scontri in atto nel Paese, “sia a livello nazionale che familiare” e chiedono a tutte le parti in causa di cercare soluzioni lontane dalla violenza, riponendo la fiducia “nella forza del dialogo, del perdono e della riconciliazione” e guardando anche all’importanza della misericordia, così spesso ricordata da Papa Francesco, “figlio della terra latinoamericana”. Infine, la Ceb ricorda due grandi eventi di prossimo svolgimento: il sesto Congresso missionario nazionale, che avrà luogo a Santa Cruz dal 26 al 30 giugno, sul tema “Bolivia missionaria, condividi la tua fede” e la Giornata mondiale della Gioventù, in programma dal 23 al 28 luglio a Rio de Janeiro, ed alla quale prenderanno parte mille ragazzi boliviani. (I.P.)







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