Bolivia: difesa della vita e appello alla pace i temi al centro della Plenaria dei
vescovi
La difesa della vita umana e l’appello alla pace ed alla riconciliazione del Paese
sono stati i temi al centro della 95.ma Assemblea generale dei vescovi boliviani (Ceb),
conclusasi martedì a Cochabamba. Nel lungo documento finale, i presuli affermano che,
di fronte “all’egoismo, la violenza e le divisioni” che colpiscono la società attuale,
è necessario ribadire “il valore inestimabile della vita umana, dal concepimento e
fino alla morte naturale, vita che è dono di Dio e che nessuno ha il diritto di violare”.
Per questo, la Chiesa boliviana si dice contraria a “leggi dalla formulazione ambigua
sulla vita, la gioventù, il matrimonio e la famiglia” e chiede normative che incrementino
“la lotta contro il flagello della violenza che danneggia soprattutto donne e bambini”.
Tuttavia, continuano i presuli, è “assolutamente necessario promuovere un cambiamento
di mentalità nella nostra società, segnata dal maschilismo e dalla tolleranza dell’alcolismo,
così da mettere in atto sistemi di prevenzione che coinvolgano la famiglia, la comunità
educativa e tutta la società”. Quindi, la Ceb affronta la drammatica situazione carceraria
del Paese e sollecita “un gesto umanitario, come l’indulto e l’amnistia”, ribadendo
l’urgenza di un intervento statale che migliori “le condizioni disumane in cui vivono
i detenuti”, in carceri che spesso sono “scuole di violenza”, piuttosto che “Centri
rieducativi”. In “spirito di pace” – si legge nella nota - è fondamentale “superare
la strumentalizzazione della giustizia per interesse politici od economici”, anche
in base a quanto scriveva, esattamente cinquanta anni fa, Giovanni XXIII nella Pacem
in terris: “La pace ha le sua fondamenta nella verità, la giustizia, la libertà e
l’amore”. In quest’ambito, i vescovi sottolineano il loro impegno a favore degli abitanti
del Tipnis, (Territorio indigeno e Parco nazionale Isiboro Sécure), evidenziando come
la presenza missionaria della Chiesa, nel corso di diversi decenni, abbia contribuito
alla configurazione sociale, culturale e religiosa di queste comunità, che oggi manifestano
la loro identità religiosa e le loro tradizioni con dignità e in libertà. I presuli
boliviani guardano, poi, ai numerosi scontri in atto nel Paese, “sia a livello nazionale
che familiare” e chiedono a tutte le parti in causa di cercare soluzioni lontane dalla
violenza, riponendo la fiducia “nella forza del dialogo, del perdono e della riconciliazione”
e guardando anche all’importanza della misericordia, così spesso ricordata da Papa
Francesco, “figlio della terra latinoamericana”. Infine, la Ceb ricorda due grandi
eventi di prossimo svolgimento: il sesto Congresso missionario nazionale, che avrà
luogo a Santa Cruz dal 26 al 30 giugno, sul tema “Bolivia missionaria, condividi la
tua fede” e la Giornata mondiale della Gioventù, in programma dal 23 al 28 luglio
a Rio de Janeiro, ed alla quale prenderanno parte mille ragazzi boliviani. (I.P.)