Crisi economica. Il Fondo Monetario Internazionale parla di ripresa per le economie
avanzate, ma anche di una strada accidentata e in salita. Al ribasso comunque le stime
di crescita mondiale che registra un meno 0,2%. A pesare i tagli automatici alla spesa
americana e i timori sull'area euro. Per l’Italia si prevede ancora contrazione per
tutto il 2013. Allarme anche per Cipro e Grecia, accelera invece nelle previsioni
l’Africa Subsahariana che sarà sostenuta da una forte domanda interna. E ieri al Parlamento
Europeo, il presidente della Bce Mario Draghi ha presentato il Rapporto annuale della
Banca Centrale Europea. Laura Serassio:
Entro l’estate
l’iter legislativo per affidare alla Bce il controllo delle banche europee dev’essere
concluso: a dettare le tempistiche, Mario Draghi, che dall’aula plenaria di Strasburgo
esorta i governi a continuare ad agire per fornire risposte alla crisi. Gli fa eco
il Commissario economico Olli Rehn: per l’Unione bancaria, dice, ci vogliono tempi
brevi, e se il meccanismo unico di vigilanza ne è la prima tappa, bisogna rapidamente
andare avanti. Perché la ripresa, ormai attesa non prima della seconda metà dell’anno,
è accompagnata da rischi, e preoccupa in particolar modo lo stallo del credito, le
banche che non prestano anche per timore di non essere ripagate. Gli eurodeputati
toccano il tasto dolente del mancato sblocco della liquidità, nonostante le iniezioni
della Bce e Draghi si difende: i finanziamenti a imprese e famiglie non sono migliorati,
ma questi sforzi hanno evitato disastri maggiori. E ricorda la sola strategia vincente:
continuare con l’inevitabile consolidamento dei conti, migliorando al contempo la
competitività con riforme strutturali.