Pronta risoluzione Onu dopo la decisione di ritirare le truppe ciadiane dal Mali
Il parlamento di N’Djamena ha chiesto all’unanimità un “piano di ritiro progressivo
e in tempi ragionevoli” delle Forze armate ciadiane dispiegate in Mali. “Abbiamo pagato
un pesante tributo a questa nobile missione – ha dichiarato il primo ministro Joseph
Djimrangar Dadnadji - 36 soldati sono morti e altri 74 sono rimasti feriti”. Finora
- riporta l'agenzia Misna - le operazioni militari sarebbero costate al Paese circa
87 milioni di euro, con un dispiegamento di 2.250 uomini e 240 veicoli militari, per
sostenere le truppe maliane e francesi contro gli estremisti islamici nella riconquista
dei territori settentrionali. “L’esercito ciadiano non è in grado di sostenere il
tipo di guerriglia che sta emergendo nel nord del Mali – ha commentato il presidente
ciadiano Idriss Deby Itno in un’intervista ai giornalisti francesi – quindi i nostri
soldati torneranno in Ciad. Hanno compiuto la loro missione”. Parigi ha annunciato
la scorsa settimana il ritiro delle proprie truppe: da più di 4.000 uomini, entro
la fine dell’anno ne resteranno 1.000. Dovrebbe però essere rafforzata la presenza
dei soldati dei Paesi dell’Africa occidentale per la Missione internazionale a sostegno
del Mali (Misma). La Francia ha dunque presentato un progetto di risoluzione che entro
fine mese sarà sottoposto al voto dei 15 Stati membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Il testo prevede di impiegare fino a 12.600 Caschi blu per la creazione di una forza
di peacekeeping per il Mali, da dispiegare per il 1° luglio. La Minusma, che dovrebbe
essere la quarta più importante missione dell’Onu, avrà un mandato iniziale di un
anno, con un costo stimato di 800 miliardi di dollari l’anno. In caso di minaccia
seria ai Caschi blu, in futuro potrebbe essere autorizzato anche l’intervento dei
soldati francesi. (E.S.)