2013-04-16 08:00:49

Duplice esplosione alla maratona di Boston: 3 morti e 140 feriti. Obama: "i responsabili saranno puniti"


America sotto choc per il duplice attentato che ha insanguinato ieri la maratona di Boston, uno degli appuntamenti sportivi più importanti del mondo. Tre i morti ed oltre 140 i feriti, molti dei quali versano in gravi condizioni. “I responsabili saranno puntiti”, ha detto il presidente degli Usa, Barack Obama, mentre unanime è la condanna internazionale. “Un atto ancora più orribile – ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon – perché ha preso di mira un evento che unisce la gente”. Dagli Stati Uniti, il servizio di Francesca Baronio:RealAudioMP3

Erano quasi le tre di pomeriggio, quando due potenti bombe sono esplose a qualche metro dal traguardo della maratona di Boston. Almeno tre i morti, fra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti. A molti sono stati amputati gambe e braccia. Un bilancio non definitivo,che tende a trasformarsi di ora in ora. Immediatamente è stato chiuso lo spazio aereo sopra la città, bloccata una linea della metropolitana e transennata la zona dell’attentato. Secondo il Wall Street Journal sarebbero stati trovati altri cinque ordigni inesplosi, ma la notizia non è stata confermata. Gli investigatori stanno passando al vaglio tutte le videocamere di sorveglianza della zona di Copley Square, dove si e’ verificato l’attentato. Secondo più fonti ci sarebbe già un sospetto un ragazzo di 25 anni, ma la polizia e l’FBI confermano solo interrogatori in corso. Boston e’ in stato di allerta, e le autorità chiedono di non muoversi di casa nelle prossime ore, per facilitare le indagini. A questo proposito è stata messa a disposizione una linea telefonica dove tutti i cittadini possono segnalare stranezze o sospetti. "Apparentemente c'è stato un attentato", ha detto il vicepresidente Usa Joe Biden. Più cauto il presidente Barak Obama, che ha dichiarato: “Non sappiamo perché, né chi ha provocato tutto questo. Ma andremo fino in fondo. I responsabili saranno puniti”. L’FBI parla di ipotesi terroristica. Al momento le teorie sono varie dalla pista interna, a quella jihadista. E’ di qualche ore fa la pubblicazione di un messaggio che annunciava uno scioccante attacco di Al Qaida. Quel che e’ certo, e’ che ancora una volta, l’America si risveglia, inerme, nel sangue di una strage.

In queste ore, dunque, Boston vive sotto assedio, con l’Fbi che sta scandagliando tutto il centro della città. Ancora non è chiara la matrice dell’attacco. Sulle ultime notizie, Salvatore Sabatino ha raggiunto telefonicamente a Boston Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti per il quotidiano La Stampa:RealAudioMP3

R. – Un sospetto è stato fermato dalla polizia. La polizia sta perquisendo nei sobborghi della città un appartamento. Questi due sviluppi si devono alle testimonianze raccolte da persone presenti all’attentato. La prova più importante in mano all’Fbi, in questo momento, è il tipo di esplosivo che è stato rinvenuto dentro i due ordigni. L’Fbi non svela, però, che tipo di esplosivo sia. Negli anni passati ogni volta che è fallito o è stato sventato un attentato negli Stati Uniti, molto spesso è stato l’esplosivo che ha portato gli inquirenti sulle tracce del responsabile. Questo significa che anche in presenza della scena del delitto più grande dall’indomani di Ground Zero e della difficoltà oggettiva di raccogliere indizi e prove – basti pensare che sono dozzine i palazzi investiti dall’esplosione e dove quindi ci possono essere potenziali prove per la scientifica – l’Fbi comunque con grande cautela sta indirizzando le sue indagini alla ricerca dei colpevoli. In presenza di questa indagine comunque la città di Boston, da dove io vi parlo, è praticamente blindata: la gente è chiusa in casa, il sindaco, il governatore, il capo della polizia hanno chiesto di non uscire, di non fare grandi assembramenti, nel timore che i terroristi siano ancora in circolazione. Il centro è presidiato dalle truppe speciali.

D. – E ieri sono state due – ricordiamo – le esplosioni. Questo è un modo di agire tipicamente mediorientale...

R. – Esatto. E’ il “sandwich” che è stato inventato in Libano alla fine degli anni ’70, inizio anni ’80, dagli hezbollah. Perché sostanzialmente la prima esplosione attiva i soccorsi e la seconda uccide i feriti che sono già sul terreno e in più uccide i soccorritori. L’interrogativo ovviamente è se questo metodo sia stato in quest’occasione applicato da un’organizzazione mediorientale oppure da un’organizzazione del terrorismo interno americano. L’estrema cautela del presidente degli Stati Uniti, che abbiamo sentito parlare ieri dalla Casa Bianca lascia intendere che non ci sia un consenso sulla matrice.

D. – Un’ultima riflessione. Il fatto che questo attentato abbia colpito uno degli eventi sportivi più importanti negli Stati Uniti; come è stato vissuto dal mondo dello sport?

R. – Sarà una ferita profonda. La sorpresa è tanto per Boston quanto per la maratona. I commenti delle vittime – devo dire – e di gran parte delle persone che erano lì sul luogo, investite dall’esplosione, hanno sottolineato come negli attimi immediatamente dopo l’esplosione ci sia stato un grande senso di familiarità, di soccorso reciproco fra le persone che si trovano in quella zona. Molti atleti sono andati ad aiutare le vittime. Alcuni atleti sono stati aiutati a rialzarsi da persone ferite. C’è stato insomma un grande sentimento di familiarità e di comunanza fra chi era stato investito dalla tragedia. Questa è la testimonianza che riporto e che hanno dato molti dei testimoni.

La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti esprime profondo dolore per quanto accaduto ieri, così come l’Arcidiocesi di Boston. “Le nostre preghiere – scrive in un messaggio il card. O’Malley, arcivescovo della città – sono indirizzate verso tutti coloro che hanno subito un trauma, in special modo coloro che hanno subito una perdita o che sono rimasti essi stessi feriti”. Il porporato esprime, poi, gratitudine per tutti coloro che hanno portato aiuto e assistenza nei momenti che hanno seguito le esplosioni, in particolare le forze di polizia e i pompieri.







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