2013-04-15 11:03:59

Venezuela: vince Maduro ma Capriles non risconosce l'esito del voto


Il Venezuela ha scelto la continuità. Con quasi 300 mila voti di differenza, Nicolas Maduro, delfino del presidente Chavez, ha conquistato la presidenza del Paese. Sconfitto dunque Henrique Capriles – attestatosi sul 49% dei consensi – e che ha detto di non riconoscere la vittoria del suo sfidante; una vittoria - ha dichiarato - viziata dai brogli. Intanto a Caracas, Maduro nel suo primo discorso da capo dello Stato ha fatto appello alla pace e alla tolleranza. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

Nicolas Maduro, erede del leader bolivariano scomparso, si è proclamato presidente ma il suo rivale Henrique Capriles non ha riconosciuto la sconfitta e ha chiesto che vengano ricontrollati tutti i voti uno per uno. Il consiglio elettorale aveva annunciato poco prima il risultato: 50,66 per cento per il candidato al governo e 49,07 per l’opposizione. Un risultato non ancora definitivo ma irreversibile. Maduro ha annunciato comunque che la rivoluzione entra in una nuova fase: “Correggeremo ciò che c’è da correggere - ha detto - ma la rotta sarà sempre quella di un socialismo cristiano bolivariano”. Secondo il delfino di Hugo Chavez, le elezioni sono state vinte nonostante la guerra economica e i sabotaggi dell’opposizione e ha fatto un appello alla pace e all’unità per risolvere tra tutti i problemi del Paese ma Henrique Capriles, forte di un risultato che nessuno si aspettava - quasi tutti i sondaggi davano uno scarto minimo di 7 punti tra i due candidati - ha detto che il grande sconfitto di queste elezioni è Maduro. Il suo governo è il modello di Paese immaginato 14 anni fa da Hugo Chavez. Accusato dal suo rivale di avergli proposto un fatto ha detto: “Sono un uomo di fede, solo scendo a patti con Dio e con il popolo”. Ha ricordato che quasi un milione di elettori che nell’ottobre scorso avevano votato il leader bolivariano sono passati dalla sua parte e che la lotta politica in Venezuela è appena cominciata.

In questo contesto di incertezza, le forze armate hanno assicurato che garantiranno l'esito del voto. Sono dunque molte le sfide che il nuovo presidente dovrà affrontare come sottolinea, al microfono di Benedetta Capelli, ascoltiamo Roberto Da Rin, esperto di America Latina de “Il Sole 24 ore”:RealAudioMP3

R. – Le sfide sono soprattutto dal punto di vista economico. Il Paese patisce un’inflazione molto alta, superiore al 30 per cento; rimane un Paese essenzialmente petrolifero e quindi tra i propositi mancati della gestione di Chavez c’è soprattutto quello di non aver saputo creare un tessuto economico forte. Il Paese, quindi, è rimasto sostanzialmente un Paese petrolifero, come lo era prima del suo arrivo alla presidenza. Lo svantaggio è che Chavez, in questi anni, ha scoraggiato buona parte degli investimenti internazionali e quindi l’industria petrolifera non si è sviluppata. Non a caso la produzione di greggio giornaliera è leggermente diminuita. La prima sfida, dunque, che il governo dovrà affrontare sarà quella di ammodernare gran parte degli impianti di estrazione petrolifera perché, diversamente, il Paese si troverà ad avere un ingresso decrescente di valuta estera, che è quella che gli garantisce la sopravvivenza.







All the contents on this site are copyrighted ©.