Migrazioni: convegno alla Lateranense. Mons. Tomasi: "Coinvolte oltre un miliardo
di persone"
Il fenomeno delle migrazioni richiede l'inizio di un dialogo tra le civiltà. Questa
è stata una delle conclusioni del convegno che si è svolto ieri all'università Lateranense,
con la partecipazione tra gli altri di mons. Silvano Maria Tomasi, rappresentante
permanente della santa Sede presso l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Ascoltiamo il servizio di Davide Maggiore:
“Favorire l’idea
di un diritto internazionale capace di operare una riconciliazione”: con questo auspicio
il rettore dell’Università lateranense, mons. Enrico dal Covolo ha aperto il convegno.
Dialogo, regole giuridiche e impatto della globalizzazione sulle migrazioni sono stati
alcuni dei temi del simposio. Particolare attenzione è andata al fenomeno della tratta
degli esseri umani che, come ha ricordato mons. Dal Covolo, lo stesso papa Francesco
ha definito “la schiavitù più estesa” in questo secolo. Ascoltiamo mons. Tomasi:
“…parliamo,
tra migranti, rifugiati, migranti interni, vittime della tratta, di più di un miliardo
di persone! Quindi è un settore della pastorale della Chiesa che deve essere sostenuto,
e che l’azione e la sensibilità umana e cristiana del Santo Padre rafforzerà”.
Le migrazioni, ha detto mons. Tomasi “manifestano l’universalità e l’unità della
famiglia umana” e “non possono più essere valutate al di fuori di un contesto più
ampio, di uno sviluppo mondiale unitario e socialmente sostenibile”. In questo senso
il ruolo della Chiesa è fondamentale, ricorda l’arcivescovo:
“Molte comunità
religiose e altre organizzazioni cattoliche si stanno impegnando continuamente a riscattare
specialmente le donne e i bambini che sono oggetto della tratta di persone. La sensibilizzazione
dell’opinione pubblica che viene fatta continuamente dalla Chiesa aiuta i governi
a provvedere a delle misure che possano prevenire questo problema”.