2013-04-15 16:21:32

Il 'Cortile dei Gentili' a Catanzaro. L'arcivescovo Bertolone: "Vangelo e 'Ndrangheta inconciliabili"


RealAudioMP3 "Il nostro impegno è quello di purificare certe manifestazioni di religiosità popolare da atteggiamenti che non hanno nulla a che fare con la fede cattolica. Qui la gente inizia a capire che la criminalità organizzata dà solo amarezze, faide familiari, carcere e una vita impossibiile, trascorsa nei rifugi sotterranei o in fuga. Ma noi uomini di Chiesa dobbiamo essere molto più costanti e incisivi nel ribadire che tra Vangelo e 'Ndrangheta c'è un'inconciliabilità assoluta". Mons. Vincenzo Bertolone SdP, arcivescovo di Catanzaro e Squillace, lo afferma presentando la nuova tappa italiana del 'Cortile dei Gentili', prevista per sabato 20 aprile nel capoluogo calabrese sul tema 'Etica, religiosità e responsabilità'. La struttura vaticana dedicata al dialogo con i non-credenti, nata per volere di Benedetto XVI e gestita dal Pontificio Consiglio della Cultura, riprende così il suo cammino che proseguirà con la prima tappa extra-europea in Messico, dal 6 al 9 maggio. "Dopo il 'Cortile' di Palermo dedicato alla legalità - spiega mons. Bertolone - ho chiesto al card. Ravasi se voleva 'salire' in Calabria dove questo tema è molto vivo. La nostra è, infatti, una terra bella ma sfortunata per la presenza della 'Ndrangheta che le impedisce di mettere in rilievo le sue potenzialità. L'intento è creare un cammino di riflessione su etica, religiosità popolare e responsabilità che coinvolga laici e credenti con l'obbiettivo di far prevalere il bene comune". Il Cortile calabrese, come spiega il presule, non è un evento di una giornata ma è stato preceduto da sei incontri mensili che hanno visto confrontarsi ogni volta un cattolico e un non-credente su temi etici e religiosi. "Nell'ultimo incontro, a cui hanno partecipato un migliaio di giovani, - aggiunge mons. Bertolone - c'era un agnostico che dopo aver ascoltato tante belle testimonianze ha affermato di avere qualche dubbio in meno e qualche certezza in più". Mons. Bertolone spiega poi che l'arcidiocesi è particolarmente impegnata sul versante della purificazioni delle feste popolari. "Da tempo - racconta - stiamo lavorando con le confraternite e con i comitati-feste per formare coscienze cristiane con una fede di qualità vera, capace di tradursi in atti concreti nei luoghi dove i credenti si vengono a trovare. Spesso ci sono infiltrazioni 'ndranghetiste nelle feste religiose popolari per cui il tema è importantissimo. Il lavoro che ha preceduto il 'Cortile dei Gentili' di sabato 20 aprile ci ha dato la possibilità, negli ambiti parrocchiali e delle aggregazioni laicali, di riflettere durante tutto l'anno, anche a livello scolastico, su questi aspetti". A presentare i nuovi appuntamenti del 'Cortie dei Gentili' c'è anche il card. Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero vaticano per la cultura, che sottolinea la particolarità di quella 'Benedezione silenziosa' impartita da Papa Francesco ai giornalisti il 16 marzo scorso, anche per rispetto dei non credenti. "Potremo considerarla una specie di motto, di scena d'apertura del 'Cortile dei Gentili'. Da un lato il credente va verso il dialogo con la sua identità. Però, al tempo stesso, ha questo rispetto per le visioni altrui. E' l'incarnazione della finalità del 'Cortile' che è 'benedizione' - dire bene i misteri di Dio e la Salvezza che portano con sé - ma rispettare coloro che non credono e guardano questo mondo cercando di coglierne la dimensione morale". (A cura di Fabio Colagrande)







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