Papa Francesco alla basilica ostiense: Successore di Pietro, ma anche di Paolo
"Si parla spesso
del ministero petrino del vescovo di Roma, ma la Chiesa romana, fin dall'inizio, non
è solo la Chiesa di Pietro, ma di Pietro e di Paolo". Lo ricorda p. Edmund
Power, abate della Basilica di S. Paolo fuori le mura, presentando la visita
che Papa Francesco, a un mese dalla sua elezione, compie domenica 14 aprile alla basilica
ostiense. "I due apostoli, insieme, simboleggiano la totalità della Chiesa, il
suo senso di centralità, integralità e unità - spiega p. Power - e poi anche il suo
senso dinamico e missionario. Entrambi gli aspetti sono ugualmente importanti. Dunque
il Papa, nel suo ministero, è anche un successore di Paolo e il suo ministero può
essere considerato pietro-paolino". E' d'accordo con questa lettura della visita
papale amche mons. Romano Penna, biblista, tra i massimi esperti di S. Paolo.
"E' la presa di coscienza che il Vescovo di Roma è successore di Pietro ma anche di
Paolo, i quali non stanno l'uno senza l'altro. Anche nelle più antiche raffigurazioni
i due apostoli sono insieme, faccia a faccia. E' la Chiesa di Roma è l'insieme di
ciò che queste due figure rappresentano". Mons. Penna interpreta anche il primo
mese di pontificato di Papa Francesco alla luce degli insegnamenti paolini."L'apertura
di Francesco al mondo che è al di fuori della Chiesa è una caratteristica fortemente
paolina. L'Apostolo delle Genti è stato il primo a uscire dal 'recinto' di Israele
prospettando una visione di comunione universale, al di fuori delle restrizioni 'religioniste'
e sottolineando che in Cristo 'non c'é più né schiavo e libero, né maschio e femmina'.
Del resto lo stesso Papa ci ha detto di venire da un Paese 'dall'altra parte del mondo',
che ha ricevuto il cristianesimo e ora lo fa brillare come 'lampada sul moggio' ".
Romano Penna indica anche la dimensione del martirio come caratteristica di questa
visita di Francesco sulla tomba di Paolo. "Mi ha colpito quando il Papa ci ha ricordato
che 'la Chiesa senza Cristo, dunque senza la croce, sarebbe semplicemente una Ong
pietosa'. Ciò che contraddistingue il cristiano in prima battuta è infatti l'adesione
personale a Cristo e alla croce". (A cura di Fabio Colagrande)