2013-04-13 15:57:38

Papa Francesco alla basilica ostiense: Successore di Pietro, ma anche di Paolo


RealAudioMP3 "Si parla spesso del ministero petrino del vescovo di Roma, ma la Chiesa romana, fin dall'inizio, non è solo la Chiesa di Pietro, ma di Pietro e di Paolo". Lo ricorda p. Edmund Power, abate della Basilica di S. Paolo fuori le mura, presentando la visita che Papa Francesco, a un mese dalla sua elezione, compie domenica 14 aprile alla basilica ostiense. "I due apostoli, insieme, simboleggiano la totalità della Chiesa, il suo senso di centralità, integralità e unità - spiega p. Power - e poi anche il suo senso dinamico e missionario. Entrambi gli aspetti sono ugualmente importanti. Dunque il Papa, nel suo ministero, è anche un successore di Paolo e il suo ministero può essere considerato pietro-paolino". E' d'accordo con questa lettura della visita papale amche mons. Romano Penna, biblista, tra i massimi esperti di S. Paolo. "E' la presa di coscienza che il Vescovo di Roma è successore di Pietro ma anche di Paolo, i quali non stanno l'uno senza l'altro. Anche nelle più antiche raffigurazioni i due apostoli sono insieme, faccia a faccia. E' la Chiesa di Roma è l'insieme di ciò che queste due figure rappresentano". Mons. Penna interpreta anche il primo mese di pontificato di Papa Francesco alla luce degli insegnamenti paolini. "L'apertura di Francesco al mondo che è al di fuori della Chiesa è una caratteristica fortemente paolina. L'Apostolo delle Genti è stato il primo a uscire dal 'recinto' di Israele prospettando una visione di comunione universale, al di fuori delle restrizioni 'religioniste' e sottolineando che in Cristo 'non c'é più né schiavo e libero, né maschio e femmina'. Del resto lo stesso Papa ci ha detto di venire da un Paese 'dall'altra parte del mondo', che ha ricevuto il cristianesimo e ora lo fa brillare come 'lampada sul moggio' ". Romano Penna indica anche la dimensione del martirio come caratteristica di questa visita di Francesco sulla tomba di Paolo. "Mi ha colpito quando il Papa ci ha ricordato che 'la Chiesa senza Cristo, dunque senza la croce, sarebbe semplicemente una Ong pietosa'. Ciò che contraddistingue il cristiano in prima battuta è infatti l'adesione personale a Cristo e alla croce". (A cura di Fabio Colagrande)







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