Sud Sudan: storica visita a Juba del presidente sudanese al Bashir
C’è attesa a Juba per la visita del presidente sudanese Omar Hassan al Bashir, ex
nemico di una guerra civile durata oltre vent’anni e oggi interlocutore del Sud Sudan
indipendente nel difficile processo di normalizzazione tra i due Paesi. Si tratta
- riferisce l'agenzia Misna - del primo viaggio ufficiale nel nuovo Stato dal 9 luglio
2011, data delle celebrazioni per l’indipendenza delle ex regioni meridionali, alle
quali Bashir era presente assieme ad una folta delegazione proveniente da Khartoum.
Un viaggio simile, in programma per aprile 2012, fu cancellato dopo l’occupazione
del sito petrolifero di Heglig da parte dell’esercito del Sud Sudan. Più volte negli
ultimi due anni, le questioni rimaste irrisolte dopo la separazione tra Nord e Sud
hanno fatto temere per una ripresa del conflitto. Tuttavia gli accordi siglati nel
marzo scorso ad Addis Abeba e la successiva smilitarizzazione della frontiera da parte
di entrambi gli eserciti, sono considerati da più osservatori come un segnale incoraggiante.
Pur non avendo ancora risolto la disputa sulla regione petrolifera contesa di Abyei
e le accuse di reciproco sostegno a gruppi armati lungo i confini, i governi dei due
Paesi hanno approvato una serie di accordi che assicurano il diritto di residenza
ai rispettivi cittadini, una stretta collaborazione a livello bancario e commerciale
e soprattutto la ripresa della produzione e del trasporto degli idrocarburi. La decisione,
nel gennaio 2011, di sospendere l’estrazione di greggio, presa dal governo di Juba
in seguito ai diverbi con il Nord per il pagamento dei dazi di trasporto, ha ridotto
le economie di entrambi i Paesi allo stremo. Alle prese con un’inflazione senza precedenti
e un deficit di bilancio miliardario, Khartoum ha cominciato ad assistere alla crescita
del malcontento nell’opinione pubblica interna e ad un rafforzamento dai movimenti
di opposizione. Oltre alle pressioni internazionali, in un contesto di sempre maggiore
isolamento del presidente, ricercato dalla giustizia internazionale per genocidio
e crimini di guerra, non c’è dubbio che questo clima abbia contribuito ad alimentare
la volontà di trovare una soluzione alla crisi economica in tempi rapidi. “Il petrolio
ha ricominciato a scorrere” ha annunciato trionfalmente il ministro degli Idrocarburi
del Sud Sudan Sephen Deiu Dau circa dieci giorni fa. Secondo la stampa, una ripresa
totale delle produzioni è prevista per metà aprile mentre le esportazioni da Port
Sudan ripartiranno entro fine maggio. La visita di oggi è considerata una tappa cruciale
in questo lento ma progressivo percorso verso l’uscita dalla crisi. (R.P.)