Papa Francesco: il trionfalismo, tentazione dei cristiani. Serve la grazia della perseveranza
Alla sequela di Cristo si cammina con perseveranza e senza trionfalismi. Lo ha affermato
Papa Francesco, nella Messa celebrata alla “Casa S. Marta”, alla presenza del personale
della Libreria Editrice Vaticana, guidato dal direttore don Giuseppe Costa, della
Farmacia e della profumeria vaticane. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Quando Dio tocca
il cuore di una persona, dona una grazia che vale una vita, non compie una “magia”
della durata di un attimo. Nella sua omelia, Papa Francesco ritorna al clima di agitazione
immediatamente successivo alla morte di Gesù, quando i comportamenti e la predicazione
degli Apostoli finiscono nel mirino di farisei e dottori della legge. Il Papa riprende
le parole di Gamaliele, citate negli Atti degli Apostoli, un fariseo che mette in
guardia il Sinedrio dall’attentare alla vita dei Discepoli di Cristo, poiché – ricorda
– in passato il clamore suscitato da profeti rivelatisi falsi si era presto dissolto
assieme ai loro proseliti. Il suggerimento di Gamaliele è di attendere e vedere cosa
avverrà dei seguaci del Nazareno. Questo, osserva Papa Francesco, “è un consiglio
saggio anche per la nostra vita, perché il tempo è il messaggero di Dio: Dio ci salva
nel tempo, non nel momento. Qualche volta fa i miracoli, ma nella vita comune ci salva
nel tempo”, ci salva “nella storia”, nella “storia personale” di ciascuno. Quindi,
con arguzia, il Papa soggiunge: il Signore non si comporta “come una fata con la bacchetta
magica: no”. Al contrario, dona “la grazia e dice, come diceva a tutti quelli che
Lui guariva: ‘Va, cammina’. Lo dice anche a noi: ‘Cammina nella tua vita, dai testimonianza
di tutto quello che il Signore fa con noi”.
A questo punto, Papa Francesco
nota “una grande tentazione” che si annida nella vita cristiana, “quella del trionfalismo”.
“E’ una tentazione – afferma – che anche gli Apostoli hanno avuto”. L’ha avuta Pietro
quando assicura solennemente che non rinnegherà il suo Signore. O il popolo dopo aver
assistito alla moltiplicazione dei pani. “Il trionfalismo – asserisce il Pontefice
– non è del Signore. Il Signore è entrato sulla Terra umilmente: ha fatto la sua vita
per 30 anni, è cresciuto come un bambino normale, ha avuto la prova del lavoro, anche
la prova della Croce. Poi, alla fine, è risorto”. Dunque, prosegue, “il Signore insegna
che nella vita non è tutto magico, che il trionfalismo non è cristiano”. La vita del
cristiano è fatta di una normalità vissuta però con Cristo, ogni giorno: “Questa –
esorta Papa Francesco – è la grazia che dobbiamo chiedere: quella della perseveranza.
Perseverare nel cammino del Signore, fino alla fine, tutti i giorni”. “Che il Signore
– conclude – ci salvi dalle fantasie trionfalistiche”. “Il trionfalismo non è cristiano,
non è del Signore. Il cammino di tutti i giorni, nella presenza di Dio, quella è la
strada del Signore”.