Sri Lanka: escalation di violenze contro le comunità cristiane
Si riaccendono in Sri Lanka le tensioni religiose tra radicali buddisti e comunità
cristiane. Solo nel mese di marzo sono stati 10 gli attacchi rivolti da questi gruppi
di estremisti di religione buddista alla popolazione di fedeli cristiani che si sono
visti demolire case ed incendiare chiese. Nel Paese, dove le tensioni sono quasi
sempre legate a motivi etnici (scontri tra tamil e singalesi), la religione buddista
rappresenta la prima religione e i cristiani non compongono che una minoranza esigua.
A lanciare l'allarme è il Barnabas Fund, fondo protestante che si occupa di finanziare
progetti volti ad aiutare cristiani in difficoltà. "È molto raro - conferma un membro
- sentire di così tanti incidenti anticristiani in un solo mese. Questo è segno evidente
di un piano concertato da parte dei gruppi radicali buddisti". Il 18 marzo a Katuwana,
una provincia del Sud, alcuni buddisti hanno attaccato la casa del pastore Pradeep
Kumara. Il religioso usava l'abitazione per organizzare incontri di preghiera per
la sua comunità. Ma già nel dicembre 2012 alcuni fondamentalisti buddisti avevano
aggredito il reverendo Kumara, distruggendo la sua auto e minacciandolo di morte se
non avesse abbandonato la chiesa. Questa serie di attacchi si inserisce in un contesto
di crescente intolleranza religiosa, perpetrato da alcuni gruppi radicali di singalesi-buddisti,
che da tempo prendono di mira la comunità islamica e - in misura minore - cristiana.
(G.F.)