La morte di Margareth Thatcher, la “Lady di ferro” del Regno Unito
Regno Unito in lutto per la morte di Margareth Thatcher. L’ex premier britannico si
è spenta ieri mattina a Londra, all’età di 87 anni, a causa di un ictus. La regina
Elisabetta ha espresso cordoglio a nome della nazione, mentre il premier David Cameron
ha definito la Thatcher un “grande leader” e un grande cittadino britannico. ''Il
mondo – ha detto il presidente Usa, Obama - ha perso uno dei grandi campioni della
libertà e l'America ha perso una vera amica”. Per l’ex leader sovietico, Mikhail Gorbaciov,
Margareth Thatcher è stato un “grande personaggio politico” che rimarrà nella storia.
Per il presidente italiano Napolitano "governò con coraggio e diede coesione. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Per molti ha
impresso uno slancio innovativo alla società britannica, per molti altri ha aumentato
le disparità sociali con le sue politiche liberiste. Per tutti, Margareth Thatcher
è stata la “Iron Lady” della politica britannica che per oltre un decennio, dal 1979
al 1990, ha retto le sorti del Regno Unito con piglio e decisione. Unica donna ad
arrivare al numero 10 di Downing Street, la Thatcher ha rappresentato, assieme al
presidente americano Reagan, la punta di lancia dell’Occidente contro l’Unione Sovietica.
Amata dai conservatori che hanno ritrovato in lei la tempra di Winston Churchill,
conquistò l’appellativo di “Lady di ferro” nel lungo e drammatico scontro con i sindacati,
specie dei minatori a metà anni ’80. Un confronto che la Thatcher vinse dando poi
vita ad una stagione di privatizzazioni che sono state difese, in buona parte, anche
dal suo successore, il premier laburista Tony Blair.
Baronessa dal 1990, nei
suoi anni al governo, la Thatcher rafforzò il ruolo in politica estera del Regno Unito:
nel 1982 inviò la Marina Militare Britannica contro l’Argentina che aveva occupato
l’arcipelago delle Falkand-Malvinas. Nel 1984, a Brighton, scampò ad un attentato
da parte dell’Ira che provocò 5 morti. Proprio con gli indipendentisti irlandesi ingaggiò
una battaglia durissima che vide anche la morte per sciopero della fame di alcuni
prigionieri politici, tra cui Bobby Sands. Da molti anni, Margareth Thatcher era gravemente
malata, ma il 17 settembre del 2010 non aveva rinunciato ad essere presente a Westminster
Hall per lo storico discorso di Benedetto XVI durante la sua visita a Londra. Per
sua espressa volontà, Margareth Thatcher non avrà funerali di Stato, che saranno tuttavia
solenni con onori militari.
E per un commento sulla figura della grande statista
inglese Alessandro Guarasci ha sentito il professore Cosimo Magazzino,
autore di "La politica economica di Margaret Thatcher" per Franco Angeli:
R. – Prima della
Tatcher, quindi prima del 1979, i laburisti propinavano ricette abbastanza stataliste
e quando arrivavano al governo i conservatori le ricette erano simili. La Tatcher,
dal punto di vista della politica di bilancio, adottò ricette che, se vogliamo, oggi
sono quelle della Merkel, e cioè ricette di austerità, quindi una crescita economica
che doveva essere legata alla produttività, all’efficienza del mercato, più che a
consistenti spese pubbliche, magari a debito.
D. - Però c’è chi dice che tutto
sommato ha destrutturato il mitico welfare britannico e questo ha comportato un forte
impoverimento di ampi strati sociali…
R. – Questo è destituito di ogni fondamento.
La concentrazione della ricchezza è diminuita, quindi la ricchezza è diventata più
diffusa nei 10 anni della signora Tatcher.
D. – Quale è stato il ruolo dei
sindacati durante quel decennio della Tatcher?
R. –I sindacalisti erano abituati
a fare le politiche economiche con i governi precedenti, soprattutto il labour; il
tasso di sindacalizzazione negli anni della Tatcher, dal ’79 al ’90, si ridusse.
D.
– Una donna che ha preferito un rapporto confidenziale più con gli Stati Uniti che
con l’Unione europea… Insomma, l’euroscetticismo della Gran Bretagna inizia con la
Tatcher?
R. – Il Regno Unito della Tatcher è anche il paese della “special
relationship”, cioè di quella relazione frutto di una corsia preferenziale che si
era venuta a creare con gli Stati Uniti d’America e in virtù di un’amicizia personale
tra il premier britannico Margareth Tatcher e il presidente degli Stati uniti d’America
Ronald Reagan. Tatcher andò a casa principalmente per due motivi. Il primo fu la “poll
tax” che cercò di imporre al Paese che era un’imposta regressiva, e questo rientrava
nel piano autenticamente liberista. Secondo, la Tatcher era assolutamente antieuropeista
in un Paese invece che tra la fine degli anni ’70, gli anni ’80 e i primi ’90 aveva
cambiato idea: nel ’90 ormai c’era questa forte distonia perché i britannici erano
diventati più europeisti mentre la Tatcher era rimasta antieuropeista.