Si calcola che sono circa 2.000 i bambini senza genitori tra i 2 e i 14 anni, che
si sono rifugiati nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) provenienti dalla Repubblica
Centroafricana. Si tratta di una fetta di popolazione consistente che rappresenta
il 40% dei 22.100 profughi che in questi mesi hanno occupato il territorio congolese
per sfuggire al conflitto tra il gruppo ribelle Seleka e le forze governative. Tra
i mesi di gennaio e febbraio 2013, si conta che il numero dei profughi è passato da
4.000 a 21.352 a causa dell’intensità del conflitto. La maggior parte si trova nella
provincia di Ecuador, al confine, nei pressi del fiume Ubangi, dove vive in condizioni
di vita difficili ma più vicino al proprio Paese e ha la possibilità di pescare per
poter sopravvivere. Altri invece sono ospitati da famiglie locali. A Bangui, la capitale
del Centrafrica, presa dai ribelli lo scorso 24 marzo, secondo la responsabile del
Comitato Internazionale della Croce Rossa per Africa Centrale e Australe, la situazione
è lontana dal normalizzarsi, anche se alcune attività commerciali stanno riprendendo
e sia l’approvvigionamento dell’acqua che quello dell’elettricità inizia ad essere
regolare. Ma secondo fonti dell’agenzia Fides, resta molto alto il pericolo di furti
e saccheggi, e non si sa come evolverà il conflitto. (G.F.)