Pasqua in Mongolia: decine di Battesimi durante le veglie notturne
L'agenzia AsiaNews racconta come si è svolta la Pasqua in Mongolia, dove i cristiani
costituiscono appena il 2% della popolazione, per la maggioranza di fede buddista
mischiata a credenze sciamaniche locali. Qui, la Pasqua non è considerata tra le feste
nazionali e non sono previsti giorni di festa. Dozzine, però, sono stati i catecumeni
che hanno ricevuto il Battesimo durante le veglie organizzate nelle sei parrocchie
della capitale Ulaanbaatar, dove il rito della benedizione del fuoco ha attratto diversi
curiosi. In Mongolia, altissimo è anche il numero di coloro che si professano atei,
circa il 40% della popolazione, mentre i cristiani battezzati ora sono 900. Le celebrazioni
sono state discrete, ma molto sentite e le chiese - raccontano testimoni - gremite
di fedeli. Tra l’altro, la Pasqua ha coinciso in città anche con la domenica ecologica
voluta dall’amministrazione per combattere l’inquinamento. I primi missionari stranieri
sono potuti entrare in Mongolia solo 20 anni fa: tra loro anche l’attuale prefetto
apostolico della capitale, mons. Wenceslao Padilla, della Congregazione del Cuore
immacolato di Maria. Grazie al loro lavoro, la comunità è cresciuta e si è rafforzata
e sono nati centri di accoglienza per orfani e anziani in un Paese in cui le strutture
sanitarie scarseggiano, nonché scuole e chiese, anche se i permessi per costruire
un nuovo luogo di culto restano difficili da ottenere. Infine, i primi due seminaristi
mongoli, che studiano nel seminario di Daejeon, in Corea del Sud, si stanno preparando
al sacerdozio. (R.B.)