2013-04-06 14:31:50

Corea del Nord: si allunga lista Paesi che non lasciano le ambasciate di Pyongyang


Resta difficile la situazione nella Corea del Nord dopo l’invito a evacuare le ambasciate straniere perché dopo il 10 aprile non sarà più garantita la sicurezza. Molti Paesi – tra cui anche Gran Bretagna, Francia e Germania – hanno reso noto che non abbandoneranno Pyongyang. Intanto, mentre continuano le minacce nucleari norcoreane, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare in Giappone un aereo-spia. Crescono le preoccupazioni internazionali per l’isolamento della Corea del Nord: in proposito Benedetta Capelli ha intervistato Giuseppina De Nicola, già docente di Culture e società dell’Asia orientale, che per molti anni ha vissuto a Seul:RealAudioMP3

R. - In Corea del Nord ed in Corea del Sud gli scenari sono cambiati: Kim Jong-un si trova ad affrontare innanzitutto un problema di legittimazione all’interno del suo Paese. Quindi, dato che la Corea del Nord è comunque un Paese particolare, porta dietro di sé degli strascichi che fanno riferimento ad una cultura tradizionale dove è presente ancora l’idea - e questa è rimasta molto preponderante in Corea del Nord - del sovrano che deve ricevere il “mandato dal cielo”. Ogni nuovo sovrano, ogni nuovo presidente deve dimostrare di aver ricevuto questo “mandato dal cielo” e dunque di essere in grado di governare nel proprio Paese. Bisogna dimostrarlo cercando di far vedere ai propri cittadini che Kim Jong-un tiene testa ovviamente ai nemici storici: Stati Uniti e Corea del Sud.

D. - Esiste un solo ed unico pensiero in Corea del Nord, oppure ci sono gruppi che stanno premendo per un cambiamento del Paese?

R. - Diciamo che non esistono gruppi di dissidenti. E’ vero però che Kim Jong-un ha avuto dei problemi con i suoi collaboratori, alcuni infatti sono stati allontanati. Sicuramente nella popolazione la situazione è cambiata, grazie anche ad internet. In Corea del Nord c’è un grande mercato nero, tutto passa sotto banco, e quindi passano anche molte informazioni che prima in Corea del Nord non passavano. C’è gente che ha un computer e riesce a collegarsi alla rete sfuggendo al controllo del regime. Per non parlare di tutto il materiale che arriva dalla Corea del Sud: trasmissioni televisive, fiction, film, per cui la popolazione - lì dove ovviamente è possibile - è più conscia della differenza che esiste tra il mondo esterno e quello interno. Questo probabilmente provoca anche delle insoddisfazioni e quindi un certo non più assoluto o cieco affidamento in quello che dice il leader. Tutto questo forse provoca all’interno una maggiore difficoltà per lo stesso leader Kim Jong-un.

D. – Il Paese vive in condizioni di estrema povertà. Qual è la situazione?

R. - Pyongyang sicuramente ha una condizione di vita molto diversa dalle campagne: la popolazione contadina non ha accesso a tutti i beni di cui fruiscono le persone che vivono in città. Però c’è anche da dire che fino a questo momento queste persone, essendo isolate, si affidavano al leader, visto sempre come una sorta di figura paterna e secondo l’impronta di tipo confuciana che c’è nella cultura nordcoreana. Dunque il leader rappresenta il padre quindi i figli, i cittadini, si affidano a questo padre.

D. - Per quanto riguarda la Corea del Sud: esistono dei gruppi che cercano di premere per una riunificazione delle due Coree?

R. - Sì, sicuramente. Ci sono gruppi che si dedicano proprio alla Corea del Nord e quindi a cercare non solo una via di riunificazione, ma anche di fornire un aiuto vero e proprio a livello pratico - di beni materiali - e questo non accade solo in Corea del Sud, ma anche con i rifugiati di altri Paesi, come Stati Uniti e Canada. Bisogna soprattutto tenere alta l’attenzione in Corea del Nord in materia di diritti civili.

Ultimo aggiornamento: 7 aprile 2013







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