Il tema dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle aziende viene,
dunque, affrontato oggi dal Consiglio dei ministri. Intanto l’Istat rileva che nel
quarto trimestre 2012 la pressione fiscale è balzata al 52%. Il servizio di Alessandro
Guarasci:
Vola la pressione
fiscale, colpa di nuove imposte e aumenti vari. Cosi' nel quarto trimestre dell'anno
scorso si arriva al 52% secco, 1,5 punti in piu' ispetto al 50,5% del quarto trimestre
2011. Anche il dato annuale cresce: dal 42,6% del 2011 al 44% del 2012. Un macigno
che pesa sulle famiglie, costrette a ridurre i consumi, ma anche sulle aziende, come
dice Vincenzo Mannino, segretario generale di Confcooperative:
“Si
vede con molta chiarezza che gli utili significativi sono solo sulle vendite all’estero.
Questo spiega in che modo si riesce ad andare avanti anche in presenza di una pressione
fiscale elevata e di altri vincoli che abbiamo in casa alla produttività”.
Un
primo aiuto potrebbe arrivare dallo sblocco di pagamenti della pubblica amministrazione.
L’effetto sarebbe duplice: evitare che si blocchino i cantieri e arginare la perdita
di posti di lavoro. Insomma, il sistema ha bisogno di soldi, anche perché le aziende
rischiano sempre meno. Secondo la Confederazione nazionale artigianato, tra il 2007
e il 2012 si sono persi 6,7 miliardi di euro in investimenti. Reggono però le cooperative
agricole, lo scorso anno il 32% di esse ha puntato proprio sugli investimenti per
crescere.