Olanda: sentenza choc sulla pedofilia. Don Di Noto: decisione disumana contro i diritti
dell’infanzia
Sentenza choc in Olanda. La Corte d’appello di Leeuwarden, ribaltando la decisione
di primo grado, ha stabilito che non può essere vietata l’attività di un’associazione
che promuove la pedofilia. Il comportamento pedofilo - si sostiene nella sentenza
- è aberrante ma non può essere negato il "diritto", così viene definito, di lanciare
campagne per promuoverla. Su questa decisione, Amedeo Lomonaco ha raccolto
il commento di donFortunato Di Noto, fondatore dell'Associzione "Meter",
impegnata nella lotta contro la pedofilia:
R. - Questa
sentenza va contro i diritti fondamentali dei bambini: contraddice totalmente i diritti
dell’infanzia, soprattutto contraddice la Convenzione di Lanzarote. È un problema
molto serio ed è certamente un fenomeno in evoluzione. In Olanda, il partito pedofilo
olandese fu sciolto qualche anno fa, anche se aveva raccolto seimila firme da parte
della popolazione olandese. Se è vero, come è vero, che la pedofilia è un fenomeno
definito un crimine contro l’umanità, non credo che si possa giustificare il fatto
che alcuni adulti possano favorire i comportamenti pedofili nei confronti dei bambini.
D. - I giudici hanno anche sentenziato che la società olandese è sufficientemente
resistente per affrontare dichiarazioni indesiderabili, cioè si può sottoporre ad
una società qualsiasi dichiarazione, tanto in quella società ci sono gli anticorpi.
Una concezione proprio al di fuori di qualsiasi logica…
R. - Io mi chiedo una
cosa: se io iniziassi a creare un sito razzista in cui io promuovo il razzismo, si
pensa che le mie dichiarazioni non troverebbero immediatamente una risposta e forse,
se ci fossero i presupposti, non mi metterebbero in galera? L’anticorpo non è il fatto
di avere in una società la possibilità di reagire contro questo tipo di mentalità.
Il problema è perché esiste questa mentalità. Stiamo parlando di cose veramente fuori
da ogni logica e normalità. Stiamo parlando di una "promozione culturale" che va a
colpire bambini da 0 a 12 anni, perché il pedofilo vuole i bambini da 0 a 12 anni.
Dovreste leggere i dialoghi nei forum pedofili… I pedofili devono capire che loro
sono dei soggetti disturbati e si stanno disturbando sempre di più, pensando che
la pedofilia è un benessere per i bambini.
D. - Quali sono proprio le armi
culturali per arginare questa piaga?
R. - Le armi culturali io le vedo innanzitutto
in una società che metta al primo posto la realtà del bambino, il riconoscimento del
bambino come soggetto di diritto che ha bisogno di una società che lo accompagni nella
crescita psicologica, culturale e fisica. Sappiamo benissimo che le risorse, anche
quelle economiche, vengono ridotte sempre di più nei campi dell’istruzione e della
sanità. E’ normale che tutto questo contribuisce poi ad un vuoto sociale che ci porta
evidentemente a far sì che questa pseudo cultura pedofila riempi i vuoti di una società
che non dà possibilità ai bambini di crescere in maniera corretta, serena e matura,
affinché possano diventare gli uomini del domani.
D. - Tornando alla sentenza
della Corte d’appello olandese, che si inserisce anche all’interno di una società
libertaria, potremmo dire che c’è anche l’intento, in questa decisione, di non porre
limiti al libero arbitrio, anche quando questo si muove al di fuori dell’etica e della
legge?
R. - Se noi pensiamo da una parte che una sentenza possa creare una
giustificata normalizzazione, dall’altra parte l’umanità non si fonda su una sentenza
ma sul buon senso e sull’esperienza stessa che l’umanità ha acquisito durante i secoli.
Io credo che questa sentenza non debba essere commentata, ma debba essere veramente
cancellata! Il problema è che non è possibile giustificare, normalizzare, un fenomeno
devastante nei confronti dei bambini. Il comportamento pedofilo e anche la promozione
della pedofilia sono comportamenti disumani, non umani.
D. - Fa anche effetto
- oltre al fatto che la sentenza sia sconcertante - anche la mancanza di reazioni
dure da parte della società. Un distacco, un’indifferenza, che diventa assordante…
R.
- Come una società non reagisca nei confronti di queste sentenze o di questi fenomeni
ci preoccupa tantissimo. La pedofilia culturale è un fenomeno esteso, trasversale,
complesso: basti pensare alle migliaia e migliaia di siti di promozione di pedofilia
culturale. La cosa che veramente fa paura, e fa paura seriamente, è che non c’è una
reazione da parte della cosiddetta “intellighenzia" culturale, da parte della gente,
da parte del mondo della politica. Non c’è assolutamente una reazione contro questo
fenomeno! Certo, se si trattasse - perdonatemi se dico questo - di un caso giustamente
da condannare di un prete pedofilo, di un vescovo coinvolto, la stampa mondiale avrebbe
fatto i “titoloni” in prima pagina; di fronte a questo non c’è reazione e questo fa
molta paura. Questo veramente fa emergere la grande ipocrisia del mondo culturale
che non vuole - secondo il mio modesto parere - contrastare seriamente il fenomeno
della pedofilia. La pedofilia è un crimine contro l’umanità, contro i bambini e non
può essere in alcun modo giustificato, normalizzato e accettato, perché anche se ci
sono pedofili che ritengono opportuno dire quello che dicono, loro sono “criminali”:
non possono pensare di poter utilizzare i bambini secondo i loro scopi, secondo le
loro finalità.