2013-04-03 12:55:19

Siria: ancora bombardamenti su Damasco. Continua l'avanzata degli insorti


Anche ieri sono proseguiti con intensità i bombardamenti dell’esercito siriano sui quartieri della capitale Damasco controllati dalle milizie degli insorti, che rispondono al fuoco con altrettanta forza. Una famiglia di quattro persone è stata sterminata dall'esplosione di un colpo di cannone. Secondo gli osservatori, l’avanzata dei ribelli, prima presenti solo al nord, si sta estendendo a Damasco e ad altre zone del Paese. Antonella Palermo ne ha parlato con Lorenzo Trombetta, dell’Ansa di Beirut, ideatore del sito www.siria-libano.com:RealAudioMP3

R. – Sul terreno, anche dai video amatoriali che vengono diffusi su Internet, relativi agli avanzamenti del fronte dei ribelli, sono visibili degli armamenti relativamente nuovi in loro possesso e questo potrebbe essere indizio di un afflusso di armi attraverso la Giordania.

D. – Qual è l’atteggiamento di Israele di fronte all’avanzata dei ribelli siriani?

R. – Per Israele, la caduta di Bashar al Assad non sarà mai una buona notizia. Gli israeliani hanno detto più volte che preferiscono Bashar al Assad ai jihadisti o comunque agli estremisti. Questi ribelli hanno una retorica – a differenza del regime di Damasco – e un attivismo chiaramente anti-israeliani. Dicono che, dopo il Golan, vorranno liberare il resto dei territori siriani occupati da Israele. Quindi, per Israele ci sono davvero le condizioni per temere oggi, molto più di quanto non abbia temuto nei 40 anni di regime degli Assad.

D. – La comunità internazionale come sta guardando alla situazione in Siria?

R. – Gli Stati Uniti e la Russia sono gli attori che continuano ad avere in mano, anche in questa crisi, il pallino della situazione. E’ lì, a Mosca e a Washington, prima che a Bruxelles o a Teheran, che si decidono attualmente le sorti del conflitto siriano, perché se i russi togliessero il loro cappello protettivo su Bashar al Assad, le cose cambierebbero nell’arco di poche ore. Bisogna quindi domandarsi quale sia la controparte da dare ai russi, perché mettano fine all’appoggio nei confronti del loro storico alleato.







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