Oltre 20 catecumeni nepalesi sono stati battezzati nelle varie parrocchie del Paese
durante la Veglia della notte di Pasqua. Tra loro – precisa l'agenzia AsiaNews – molti
sono indù che hanno avvicinato la fede cattolica grazie al contatto con le diverse
realtà educative e caritative presenti e dopo due anni di preparazione in cui hanno
conosciuto e approfondito la fede cristiana, hanno ricevuto il sacramento. “Dio ci
ha donato la grazia del suo amore, abbiamo dato un significato nuovo alla nostra vita
e serviremo la società e la Chiesa”, è il loro commento entusiastico. Il responsabile
dei catechisti della diocesi di Kathmandu, Bhim Rai, racconta, però, che alcuni, dopo
il Battesimo, tornano all’induismo a causa di pressioni familiari, poca comprensione
della cultura cristiana e paura: “Non conta il numero, ma la qualità delle conversioni
per noi – afferma – devono essere autentiche e partire da un cambiamento reale della
persona”. Secondo il catechista in Nepal, ci sono ogni anno circa 30-40 conversioni,
che sono aumentate dal 2006 in poi, quando, con la caduta della monarchia induista,
si è venuto a creare un clima favorevole che ha consentito la libertà di culto e anche
la libera professione in pubblico, contemporaneamente con il tramonto delle ideologie
maoista e comunista. Da allora, molti giovani hanno iniziato a considerare la Bibbia
parte fondamentale della propria formazione, tanto che le Sacre Scritture hanno registrato
un boom di vendite. Secondo l’organizzazione statunitense "Bible for the world",
nel 2011 i cristiani in Nepal erano l’1,5%, in crescita rispetto allo 0,5 del 2006,
passando da quattromila a diecimila. Ogni domenica, sono circa 200 i non cattolici
che assistono alla Messa. (R.B.)