2013-04-02 15:29:08

20.mo del Catechismo: Creatore del mondo visibile


Non esiste nulla che non debba la propria esistenza a Dio Creatore. E' quanto sottolinea il Catechismo della Chiesa cattolica. Lo ricorda il gesuita padre Dariusz Kowalczyk, nella sua 20.ma puntata del ciclo dedicato ai 20 anni dalla pubblicazione del Catechismo:RealAudioMP3

Dio è il creatore del cielo e della terra, cioè del mondo visibile e invisibile. Il libro della Genesi ci parla della creazione del mondo materiale. Ovviamente si tratta della rappresentazione simbolica dei sette giorni che ci rivela non le verità cosmologiche o la storia naturale, ma le verità teologiche che riguardano la nostra salvezza.

Il Catechismo elenca queste verità: 1. Non esiste nulla che non debba la propria esistenza a Dio Creatore; 2. Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione; 3. L’interdipendenza delle creature è voluta da Dio; 4. L’uomo è il vertice dell’opera della creazione; 5. Il settimo giorno è stato consacrato da Dio (cf. CCC 338ss).

Nel racconto della Genesi sulla creazione come un ritornello viene ripetuta la frase: “E Dio vide che ciò era buono”. Questo vuol dire che le diverse creature riflettono – ognuna a modo suo – la bontà di Dio. “Per questo – leggiamo nel Catechismo – l’uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose, che disprezza il Creatore” (CCC 339). Tale rispetto però non ha niente a che fare con alcune ideologie ecologiste diffuse nei nostri tempi.

Sant’Ignazio di Loyola ci dà nei suoi “Esercizi Spirituali” un principio che esprime bene il senso della creazione: “L’uomo è creato per lodare e servire Dio, e per salvare, in questo modo, la propria anima. E le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo affinché lo aiutino al raggiungimento del fine per cui è stato creato”.

Le altre cose ci possono aiutare ad arrivare a Dio. Per esempio attraverso la loro bellezza, che riflette la gloria di Dio. La bellezza creata e increata (cioè divina) si sono unite perfettamente in Gesù Cristo. Contempliamo quindi il suo volto, visibile nei Vangeli, perché esso ci riveli il mistero dell’universo.







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