Veglia Pasquale. Il Papa: non chiudiamoci alla novità che Dio porta nella nostra vita
La Risurrezione del Signore ci permetta di accogliere senza paura le sorprese di Dio.
Non abbiate paura delle novità! Non abbiate paura di affidarvi a Gesù! E’ quanto Papa
Francesco ha chiesto ai fedeli nella sua omelia, nella Veglia Pasquale in San Pietro
aperta dalla benedizione del fuoco e dalla preparazione del cero pasquale, nell’atrio
della Basilica. Durante la celebrazione, il Papa ha amministrato i Sacramenti di Battesimo,
Cresima e Prima Comunione a quattro catecumeni, tutti uomini, provenienti da Italia,
Albania, Russia e Stati Uniti d’America. E stamani, il Papa ha ribadito il pensiero
della sua omelia su Twitter. “Accetta Gesù Risorto nella tua vita. Anche se sei stato
lontano – si legge sull’account @Pontifex - fa’ un piccolo passo verso di Lui: ti
sta aspettando a braccia aperte”. Il servizio di Francesca Sabatinelli:
Nella Basilica
di San Pietro, il buio del dolore per la morte di Gesù viene squarciato dalla luce
del cero pasquale, i fedeli accendono le loro candele, la navata si illumina, le tenebre
del mondo sono sconfitte, e il canto dell’Exultet annuncia il Cristo Risorto.
Ha inizio la “madre di tutte le veglie”. Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di
Giacomo: è l’immagine delle tre donne del Vangelo della Veglia Pasquale che Papa Francesco
ci ripropone nella sua omelia. Il “gesto di compassione, di affetto, di amore”, il
recarsi al Sepolcro per ungere con gli aromi il corpo di Gesù, che con la sua morte
le aveva lasciate, testimonia il loro amore per Lui. La vista della pietra rimossa
sconvolgerà la loro vita, l’assenza del corpo del Signore è una novità che le lascerà
piene di domande. Ed è questo che capita anche a noi, spiega il Papa: guardare con
dubbio alle novità che accadono “nel succedersi quotidiano dei fatti”. “La novità
spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede”.
"Siamo
come gli Apostoli del Vangelo: spesso preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci
ad una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla fine vive solo nel ricordo della
storia come i grandi personaggi del passato. Abbiamo paura delle sorprese di Dio;
abbiamo paura delle sorprese di Dio! Egli ci sorprende sempre!".
Il Papa
ci chiede quindi di “non chiuderci alla novità che Dio vuole portare nella nostra
vita!”:
"Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri
peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia,
non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è
peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui".
Le tre donne trovano
la tomba vuota, Gesù non c’è, i due angeli ne annunciano la Risurrezione, le invitano
a non cercare “tra i morti colui che è vivo”. Il gesto di recarsi al sepolcro – ci
dice il Papa – “si trasforma in avvenimento, in un evento che cambia veramente la
vita” delle donne e dell’intera umanità. Gesù è il Vivente, “non è più nel passato,
ma vive nel presente ed è proiettato verso il futuro, è l’oggi eterno di Dio”. Ed
è ecco la novità di Dio: “la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto
ciò che opprime la vita e le dà un volto meno umano”:
"E questo è un messaggio
rivolto a me, a te, cara sorella e caro fratello. Quante volte abbiamo bisogno che
l’Amore ci dica: perché cercate tra i morti colui che è vivo? I problemi, le preoccupazioni
di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella tristezza, nell’amarezza…
e lì sta la morte. Non cerchiamo lì Colui che è vivo!".
E’ così che Papa
Francesco chiede di far entrare Gesù Risorto nella propria vita, di accoglierlo come
amico con fiducia, perché Lui è la vita:
"Se fino ad ora sei stato lontano
da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente,
accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere
paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace
che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole".
Il Vangelo della Veglia
Pasquale ci spiega come l’annuncio della Risurrezione venga accolto con fede dalle
donne, che superano ogni timore seguendo l’invito degli angeli “a fare memoria” dell’incontro
con Gesù e delle sue parole quando era ancora in Galilea. Ecco quindi, continua il
Papa, che “questo ricordare con amore l’esperienza con il Maestro conduce le donne
a superare ogni timore e a portare l’annuncio della Risurrezione agli Apostoli e a
tutti gli altri”.
"Fare memoria di quello che Dio ha fatto e fa per me,
per noi, fare memoria del cammino percorso; e questo spalanca il cuore alla speranza
per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio ha fatto nella nostra vita!".
Ecco
quindi l’auspicio che Papa Francesco, in conclusione, regala ai fedeli: con la sua
Risurrezione il Signore “ci apra alla novità che trasforma, alle sorprese di Dio;
ci renda uomini e donne capaci di fare memoria” della Sua opera; “ci renda capaci
di sentirlo come il Vivente, vivo e operante in mezzo a noi; ci insegni ogni giorno
a non cercare tra i morti colui che è vivo”.