A Gerusalemme, via Crucis guidata dal Custode di Terra Santa e dai francescani
Venerdì Santo, il giorno della croce, ha un particolare significato vissuto a Gerusalemme
dove di croci oggi se ne vedono tante: sono croci di legno, piccole o grandi, portate
sulle spalle di cristiani locali e pellegrini che durante tutto il giorno percorrono
in preghiera la strada più famosa della città vecchia: la Via Dolorosa. Parliamo del
tragitto - tra il luogo dell’antica fortezza Antonia e il Golgota - che la tradizione
identifica come il percorso lungo il quale Gesù camminò carico della croce. Il servizio
di Stefania Sboarina:
Come è tradizione,
il Custode di Terra Santa e i francescani hanno guidato la Via Crucis più numerosa,
partita in tarda mattinata dalla prima stazione, presso il Santuario della Condanna.
Ma sono stati tanti i fedeli che singolarmente o in gruppo hanno vissuto momenti di
devozione e di preghiera lungo le stazioni della Via Dolorosa, la quale - snodandosi
tra la calca e la vivacità del suk arabo - aiuta ad immaginare quale potrebbe essere
stata la reale ambientazione di quella prima Via Crucis. Per tutti, francescani, parrocchiani
di Gerusalemme, pellegrini (giunti numerosi anche quest’anno per vivere la Pasqua
a Gerusalemme) il percorso sulla Via Dolorosa termina alla Basilica del Santo Sepolcro
che custodisce anche il luogo del Golgota. E’ qui, accanto alla roccia sulla quale
fu infissa la Croce di Cristo, che stamattina è stata celebrata dai francescani una
toccante Liturgia della Passione.
Ma le suggestive celebrazioni gerosolimitane
di questo triduo pasquale erano iniziate già ieri al mattino al Santo Sepolcro con
la Messa del Crisma e la Coena Domini unite in un’unica celebrazione presieduta dal
Patriarca latino di Gerusalemme. Nel pomeriggio, poi, la peregrinazione francescana
al Cenacolo, il luogo storico dell’Ultima Cena, dove il Custode ha ripetuto il gesto
della lavanda dei piedi. Infine, la notte del giovedì santo, che è stata commemorata
al Getsemani con l’Ora Santa, accanto alla roccia dell’agonia: un momento di preghiera
commossa, partecipata da centinaia di fedeli e trasmessa in diretta televisiva per
molte emittenti, che è proseguita con la processione a piedi verso la Chiesa del Gallicantu,
il luogo probabile della casa di Caifa, dove Pietro rinnegò Gesù e dove Gesù trascorse
la notte in prigione. E’ qui, sui resti dell’antica strada romana sicuramente percorsa
da Gesù in catene, che in molti hanno vegliato in preghiera, tutta la notte.