2013-03-28 13:12:39

Il cardinale Bergoglio nel pre-Conclave: la Chiesa apra le sue porte e faccia uscire Cristo verso il mondo


Il Papa ha ribadito ancora una volta la necessità della Chiesa di uscire da se stessa per incontrare i lontani e i più poveri. Mercoledì scorso, durante l’udienza generale, aveva esortato le parrocchie, i movimenti e le associazioni cattoliche a non chiudersi ma ad aprire a tutti le porte di Dio. Espressioni che ha usato anche durante le Congregazioni generali prima del Conclave e che sono state rese note col suo permesso dal cardinale cubano Ortega. Ce ne parla Sergio Centofanti: RealAudioMP3

All’udienza generale Papa Francesco aveva detto che Gesù non ha una casa perché la sua casa è stare tra la gente. Nella Messa Crismale ha ripetuto questo concetto, già espresso nelle riunioni pre-Conclave. L’allora cardinale Bergoglio aveva affermato che la Chiesa è chiamata a uscire da se stessa e dirigersi verso le periferie, non solo quelle geografiche ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, delle ingiustizie, dell'ignoranza e dell’indifferenza religiosa, quelle del pensiero e di ogni miseria. Infatti, aveva sottolineato, quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e si ammala. I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice proprio nell'autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico. Nell'Apocalisse – osservava il cardinale Bergoglio - Gesù dice che Lui sta fuori dalla porta e bussa per entrare. Però a volte Gesù bussa da dentro, affinché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di tenere Gesù Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire, perché senza rendersene conto crede di avere luce propria; dimentica il cosiddetto Mysterium Lunae, la consapevolezza che è il Sole ad illuminare la Luna: da qui si genera quel male così grave che è la mondanità spirituale, che secondo De Lubac è il male peggiore in cui può incorrere la Chiesa: quel vivere per darsi gloria gli uni con gli altri.

Il cardinale Bergoglio descriveva due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da se stessa e la Chiesa mondana che vive in sé, da sé e per sé. Questa duplice immagine – affermava - deve illuminare i possibili cambiamenti e le riforme che si devono realizzare per la salvezza delle anime.

Infine, pensando al nuovo Papa in attesa del Conclave, il cardinale Bergoglio descriveva un uomo che, attraverso la contemplazione e l'adorazione di Gesù Cristo, possa aiutare la Chiesa a essere la madre feconda che vive della dolce e confortante gioia dell'evangelizzare.







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